Comune di Reggio Emilia

Corali 17.A.134

Scheda         Galleria

Antifonario del Tempo dalla Pasqua all'ultima domenica di ottobre, [1460-1470 ca.].
 
Il volume proviene dalla Basilica della Ghiara, ma faceva parte di una serie di tomi contenenti l'intero antifonario che comprendeva anche i pezzi ora segnati Corali 17.A.137, 17.A.140, 17.A.145, 17.A.150 e 17.A.151, eseguiti tutti in origine per un sito ecclesiale dell'ordine francescano, con ogni probabilità il Convento dei minori osservanti di Santo Spirito di Reggio, sede già ipotizzata (Lusetti 1983; poi Settima Mostra 1990, passim), ma che è stata poi mi pare definitivamente confermata (Zanichelli 2000, p. 38 n. 8) dal ritrovamento della testimonianza relativa alle sottoscrizioni di due corali, ora perduti, della serie di graduali gemella rispetto a questa (e pure passata alla Ghiara), una delle quali esplicita il dato qui in esame - ne rimangono gli attuali volumi 17.A.138, 17.A.139, 17.A.141, 17.A.143 e 17.A.154. Quest'ultima venne realizzata tra il finire degli anni '50 del secolo XV e la metà del decennio successivo (1458 è la data che compare sul 17.A.154; 1459 quella di uno dei due volumi non più reperibili ma testimoniati da padre Flaminio da Parma nel 1760, mentre l'altro è dell'anno precedente: Zanichelli 2000, p. 38 n. 8; il 1464 ci è riportato in modo indiretto in riferimento al 17.A.138); la serie di antifonari - che è come detto logico appaiare all'altra dal punto di vista della committenza, pur se in senso stretto non ve n'è certezza - dovrebbe invece cadere tutta sulla metà del decennio successivo, come si vedrà fra breve; in entrambe fu protagonista come copista Giovanni Coppo, con ogni probabilità da Perugia (l'alternativa di interpretare il suo toponimo come "Prussia" meno attendibile), protagonista di una fervida attività nelle zone dell'Emilia occidentale, tra Carpi, Parma, Mirandola e Busseto (sulla sua figura e la sua attività, vedi Zanichelli 2000, cui si aggiunga solo per completezza Lollini 2000a, pp. 9-15), e, appunto, Reggio, dove sostò senz'altro in due fasi distinte pur se ravvicinate.
Il ciclo di antifonari venne realizzato senz'altro anche per quanto concerne la decorazione miniata a date prossime al 1464 che compare in uno dei suoi pezzi, a datarne la stesura scrittoria (Corali 17.A.151, c. 163v). Le iniziali decorate presenti in questo volume sono definite in viola su fondo oro, e mostrano un utilizzo del repertorio fogliaceo di tipo ferrarese, con foglie d'acanto accartocciate e cerchietti dorati, miscelato a stilemi di origine lombarda, ancora tardogotici: rispetto alle altre incipitarie non figurate degli altri pezzi della serie, mostrano anche alcuni elementi lessicali non frequenti, basati su ordini successivi di foglioline che mirano a formare, contrapposti, una sorta di festone: lo stesso avviene nell'unica lettera eseguita a pennello del Corali 17.A.145, certo della stessa mano, leggermente distinta, dal punto di vista repertoriale, dalle altre attive nel ciclo, che si apparenta comunque ad altri esempi miniati collegati al nome di Giovanni Coppo.