Comune di Reggio Emilia

Corali 17.A.151

Scheda        Immagini

Antifonario del Tempo dall'Avvento all'ottava Epiphaniae, 1464.

Il presente volume faceva parte di una serie con l'antifonario completo, assieme ai Corali 17.A.134, 17.A.137, 17.A.140, 17.A.145 e 17.A.150, realizzata verso la metà degli anni '60 del secolo XV, come si evince appunto dalla sottoscrizione del pezzo, trascritto da Giovanni Coppo (Zanichelli 2000, passim).
Come l'unico altro volume del ciclo che mostri un intervento figurato, il Corali 17.A.140, anche questo appartiene al medesimo contesto stilistico, quello felsineo degli anni '60 del XV secolo influenzato da molteplici presenze "moderne" di tipo rinascimentale. Nello specifico, anche in questo caso, come in quello appena citato, è stato operato – dapprima in forma lievemente più dubitativa - un riferimento a Bartolomeo del Tintore, che è da condividere. Nel rimandare qui alla scheda del Corali 17.A.140 per un tracciato sull'artista, è però da notare che, in effetti, come già da altri riconosciuto (Zanichelli 2000, p. 35), l'intervento di questo volume va dato a un artista diverso da Bartolomeo, pur se suo stretto affine; più in particolare, l'autore è l'anonimo miniatore che realizza l'unico intervento figurato, un'Entrata a Gerusalemme, di un'altra serie che vede come protagonista scrittorio Giovanni Coppo, quella di Mirandola (Mirandola, Biblioteca Civica, ms. B, c. 1r), a contribuire ancor più all'impressione di una fittissima circolazione in tutta l'Emilia occidentale di botteghe itineranti in cui copisti e artisti di pennello viaggiavano affiancati, creando associazioni più o meno stabili, magari in rapporto con le esigenze della committenza (Zanichelli 2000, pp. 34-35).
A questo punto, si può solo evidenziare che, se non mi sembra più possibile l'identità di mano tra la Madonna col Bambino, sul frontespizio del corale 17.A.140, e questa Annunciazione, secondo una lettura che altri invece potranno comunque riprendere, è allora forse legittimo ipotizzare, quanto ai corpi delle lettere che contengono questi due interventi figurati, che spettino entrambi allo stesso miniatore, e cioè al seguace di Bartolomeo, qui responsabile del programma a pennello in toto, forse allora una delle mani che hanno realizzato le incipitarie solo decorate di altri pezzi della serie.