Comune di Reggio Emilia

Corali 17.A.141

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Graduale del Tempo dalla Pasqua all'Avvento, [1458-1465 ca.].
 
 
Anche questo volume faceva parte della serie francescana passata poi alla Basilica della Beata Vergine della Ghiara, e infine pervenuta alla Biblioteca Panizzi in seguito alle soppressioni. Il programma decorativo appare particolarmente ricco, con ben quarantasei iniziali decorate di un tipo che combina elementi di tradizione tardogotica a qualche spunto legato all'ambito rinascimentale ferrarese, dovute alla mano di un decoratore che non sembra ritrovarsi altrove nel ciclo (questa duplicità di impostazione, che deriva anche da questioni di geografia culturale, si ritrova costantemente negli ornati dei codici collegati alla serie, come questa, trascritta da Giovanni Coppo da Perugia).
L'unica iniziale figurata, invece, è opera con ogni probabilità di un miniatore locale, il cui stile si dimostra un po' attardato rispetto alle grandi novità estensi di tipo rinascimentale, e che appare invece inseribile pienamente in quel contesto tardogotico parmigiano derivato dal 'Maestro del corale T' del Convento della SS. Annunziata (Zanichelli 1994a, pp. 10-12, 96-98; Zanichelli 2000, pp. 32-33, 40 nn. 46, 50). Se si confrontano le due scene con il Cristo risorgente, quella del presente volume e quella sul frontespizio del graduale T del convento parmigiano (Zanichelli 1994a, figg. 1-2), appare evidente il ricalco, con ben poche modifiche, della struttura iconografica: dalla tipologia della tomba, al paesaggio puntutamente roccioso, agli alberini conici; lo squilibrio qualitativo, peraltro, è ben avvertibile, e si risolve tutto a sfavore del tomo reggiano. Mi pare che allora si possa ipotizzare una situazione di questo tipo: l'autore del corale T di Parma costituì in zona - grazie alla sua squisita temperatura formale - il modello cui uniformarsi, grazie alla dispersione sul territorio, nella stessa città, a Reggio, e forse altrove, di personalità da lui dipendenti in toto, pur se certo non alla sua altezza; tale processo fu incentivato, se non addirittura determinato, da circolazioni di intere botteghe, dove ebbe gran parte il ruolo di copisti come il già citato Coppo (cfr. Zanichelli 2000); tutto questo avviene negli anni tra la fine del sesto decennio del secolo XV e la metà del decennio successivo, con personaggi come alcuni dei decoratori attivi nei volumi della Panizzi (oltre al presente, i Corali 17.A.135 e 17.A.136 soprattutto) e il 'Maestro del corale R' dell'Annunziata, pur se riscontriamo suoi ricalchi anche a date ben più avanzate (per certi versi, come già è stato detto, pure nel 'Maestro del corale K' della stessa Annunziata, alias il 'Maestro del libro d'ore Sanvitale': cfr. Zanichelli 1994b; Zanichelli 1995).
Pur dall'andamento assai simile, non mi pare possa spettare allo stesso autore (ma a un altro certo del tutto affine) l'intervento del volume Corali 17.A.154.