Comune di Reggio Emilia

Corali 17.A.166

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Salterio; Innario, [1500-1520 ca.].

Il programma iconografico del volume rispecchia perfettamente la specificità illustrativa del salterio, uno dei testi più problematici e stimolanti della storia della decorazione libraria (Lollini 2003, pp. 16-18). Lo stile delle numerose iniziali, con una pennellata liquida e leggera, di grande effetto e – quasi – ‘impressionista’, va sicuramente inquadrato nel contesto formale della Bologna a cavallo tra XV e XVI secolo, dominata dalla bottega di Giovanni Battista Cavalletto e dei suoi numerosi allievi e collaboratori. E a un membro di questa entità produttiva va senz’altro riferita l’intera decorazione, che impiega anche nelle parti non figurate dei fregi e delle iniziali il medesimo repertorio di Giovanni Battista.
Questo codice fu realizzato sicuramente per la Cattedrale reggiana, e, come l’esemplare gemello ora a Oxford, Biblioteca Bodleiana (ms. Lat. Liturg. b. I), era impiegato come parte del breviario nella celebrazione liturgica delle Ore della sede diocesana (o anche, magari, nella preparazione della medesima: Mazza 2003, pp. 77-78), alla cui pratica musicale fanno riferimento anche le iniziali figurate delle cc. 123r e 141v; è allora probabile che abbia fatto parte di una stessa campagna decorativa assieme al corale 17.A.142 e all’interpolazione presente nell’altro volume 17.A.144, pure riferibili alla bottega cavallettiana, pur se continuerei a preferire una distinzione di mano rispetto agli altri due, a differenza di quanto proposto da altri (Guernelli 2011, p. 57 nota 3).
Il salterio passò all’asta di Christie’s di Londra del 20 novembre 2002, e, grazie all’intervento della Fondazione Giulia Maramotti, rientrò nella città per cui era stato eseguito, e fu inserito nei fondi antichi della Biblioteca Panizzi.