Comune di Reggio Emilia

Vallecchi ed il progettato ''Nostro lunedì''

Reduce dall'esperienza bellica (nel novembre 1943 era tornato a Reggio dopo essere sfuggito alla cattura dei tedeschi l'8 settembre), Comparoni esercita l'insegnamento e intensifica le letture preparandosi con severa autocritica al mutamento di stile già in atto nei saggi critici e nei racconti degli anni immediatamente successivi.

Ezio Comparoni a 24 anni. Fotografia, 1944.
Dopo la raccolta composta prima dei quindici anni (Luci e penombre, oggi rarissima), raramente Silvio D'Arzo tornò a cimentarsi con la poesia: i sei componimenti raccolti in Nostro Lunedì. Racconti, poesie, saggi, appaiono come pregevole risvolto del lirismo narrativo che si sarebbe espresso in Casa d'altri. Influenze americane (specialmente dallo Spoon River di Masters) e lirismo di impronta vociano?rondista vi si fondono talvolta singolarmente.

Silvio D'Arzo. Rimpianto (frammento). Manoscritto autografo
Il racconto che D'Arzo sottopone al giudizio di Vallecchi (con cui era in contatto fin dai tempi del Buon Corsiero, 1942) è Un ragazzo dei nostri tempi; come ad Einaudi, ne invia solo una parte. Si ignora se il lavoro fu mai completato. Gec, che dal post scriptum della lettera risulta in fase di correzione, è un racconto per ragazzi che narra le peripezie di un "bambino" che non vuole "nascere con la camicia".

Lettera di Ezio Comparoni a Enrico Vallecchi. Reggio Emilia, 15 febbraio 1947.
".... ... Il titolo (vedrai anche tu) deve corrispondere alle speranze di milioni di uomini: oggi siamo a lunedì. e vogliamo arrivare alla domenica": D'Arzo appare impegnato nella preparazione di Nostro Lunedì ? di Ignoto del XX secolo, in cui doveva depositare l'esperienza di umanità maturata soprattutto attraverso la guerra e le sue conseguenze. Il romanzo (cui lo scrittore accennava già in una lettera a Vallecchi del 26 novembre 1948) non potrà andare oltre la Prefazione.

Lettera di Ezio Comparoni a Enrico Vallecchi. Reggio Emilia, 4 ottobre 1949
 
Silvio D'Arzo - Enrico Vallecchi. Carteggio 1941-1950. A cura di Anna Luce Lenzi. Presentazione di Marino Biondi. Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, 1984.
Quadro di un'Italia postbellica vista con gli occhi della giovane generazione passata traumaticamente ad una nuova, benché confusa, coscienza della realtà, la Prefazione è già di per sé "racconto", con il quale D'Arzo àncora alla storia il senso di "provvisorietà" che percorre, in diverso modo, tutta l'opera precedente. La Prefazione è quanto resta del romanzo ideato fin dal 1948 come Nostro Lunedì ? di Ignoto del XX secolo; ad esso si ispira il titolo della raccolta curata da R. Macchioni Jodi: S. D'Arzo, Nostro Lunedì. Racconti, poesie, saggi, Firenze, Vallecchi, 1960.

Silvio D'Arzo. Prefazione a Nostro Lunedì. Dattiloscritto con correzioni autografe.
La partecipazione morale che D'Arzo esprime nel saggi dell'immediato dopoguerra giunge, nel caso di questo su Villon, ad abbandonarsi alla potenza tematica che la visione del presente gli viene generando: "Scherzi a parte, mi pare che la situazione presente, con tutte le sue violenze e disordini e ambigue assurdità e contraddizioni e desolati ed inconsci eroismi, offra la strada per invogliare più d'uno a sfogliare o a risfogliare Villon". E' evidente la vicinanza con la tensione narrativa che, negli stessi anni, ispirava a D'Arzo il progetto per Nostro Lunedì.

Silvio D'Arzo. Un buon compagno di gioco. Dattiloscritto.
Nato anche a sigillo della lunga amicizia tra l'autore e l'editore Enrico Vallecchi, il volume è corredato di una ricca Introduzione a D'Arzo di R. Macchioni Jodi e dello scritto In memoria di Silvio D'Arzo di G. Degani; raccoglie tutte le opere edite fino al 1960 nonché alcuni saggi, poesie e racconti inediti prima d'allora. Il testo di Casa d'altri, che, come si legge nella Nota al testo, è esemplato su manoscritti e dattiloscritti corretti dall'autore, vi appare notevolmente diverso dalle precedenti edizioni.

Silvio D'Arzo. Nostro lunedì Racconti, poesie, saggi. A cura di R. Macchioni Jodi. Firenze, Vallecchi, 1960
Rodolfo Macchioni Jodi fu prima vice-bibliotecario presso la Biblioteca Municipale di Reggio Emilia e poi fino alla morte, avvenuta nel 1992, docente di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Perugia. Dopo aver curato l'importante ed innovativa raccolta edita da Vallecchi nel 1960, Macchioni Jodi continuò a lavorare alla figura di Silvio D'Arzo, pubblicando prima questo importante profilo critico, poi altri saggi, come quello dedicato all'inedito Un ragazzo d'altri tempi ("Contributi", gennaio-giugno 1983) e Silvio D'Arzo. Mistero e magia di uno scrittore contemporaneo ("Cultura e scuola", aprile-giugno 1989).

Rodolfo Macchioni Jodi. Silvio D'Arzo. Milano, Marzorati, [1979]. Estratto da: Letteratura italiana. Novecento, vol. VIII. Milano, Marzorati, 1979
I due giovani amici (Comparoni è a sinistra) appaiono visibilmente felici dopo una fortunata partita di pesca.

Ezio Comparoni a 28 anni. Fotografia, 1948.