una serata nera

“Oh!”, “Ah!”, “Stupendo!”, “??…”, “Delizioso!”, “Squisito!”: sono alcuni dei curiosi e ammiccanti titoli delle proiezioni che il Reale Cinematografo Lumière della Compagnia di Varietà Pegan metteva in programma per la sera del 25 ottobre 1901 al Politeama Ariosto di Reggio Emilia. Titoli che risulterebbero sorprendenti, se non fosse che ad essere pubblicizzato era il programma di una cosiddetta Serata Nera, come era allora chiamato uno spettacolo riservato ai soli uomini adulti.

A descrivere più in dettaglio il contenuto dei filmati, naturalmente muti e della durata di pochi minuti, si incaricava un altro volantino che, per non urtare la sensibilità del pubblico generico e soprattutto per rendere la cosa più intrigante, veniva distribuito in busta chiusa. Grazie ad un raro esemplare di questi volantini, conservato nelle raccolte teatrali della Biblioteca Panizzi, si viene così a sapere che le brevi proiezioni, i “quadri viventi” come allora venivano chiamati, avrebbero mostrato gli audaci scorci di una “giovane e bella ragazza en déshabillé in cerca di una pulce”; le esotiche ambientazioni di un “mercato di schiave in Oriente”, dove “una carovana di giovani donzelle bianche” viene sottoposta, tra i dovuti salamelecks, “allo sguardo esigente del compratore”; le conturbanti nudità di una “giovane e bellissima ragazza” al bagno; le movimentate sequenze di un “flagrante delitto d’adulterio”, ispirato ad un allora celebre dipinto di Jules Arsène Garnier; le scene, che non si fatica ad immaginare licenziose, della nascita di Venere, dello scultore con la sua modella, di baci d’amanti e persino di “due amiche innamorate!”.

Erano trascorsi solo sei anni da quando i fratelli Auguste e Louis Lumière, il 28 dicembre 1895, avevano proiettato al Grand Café di Parigi il primo spettacolo cinematografico a pagamento, inaugurando la straordinaria storia della settima arte. In quei pochi anni non se ne erano ancora intuite le potenzialità artistiche ed industriali: il cinematografo rimaneva una curiosità che intraprendenti ambulanti portavano nei paesi e nelle città, tra i baracconi delle fiere o in locali improvvisati. E infatti non a caso le proiezioni della Serata nera erano intervallate dai numeri del “trasformista eccentrico” Oreste Donini, del “fenomeno telepatico” prof. Bellini e dei cantanti Ada Mancinelli e B. Nudias.

Per la cronaca, la Serata nera fu un grande successo: nel registro degli incassi del Politeama Ariosto sono annotati 984 ingressi, contro una media di 354 spettatori registrati nelle altre sette serate della stessa Compagnia.

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