Questa sezione presenta un'ampia selezione della collezione, ricca di oltre un centinaio di esemplari, dei dagherrotipi conservati presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi.
La "dagherrotipia", introdotta nel 1839 da Jacques-Louis Mandé Daguerre è la prima, in ordine di tempo, tra tutte le tecniche fotografiche ed è quella che ha goduto, almeno fino al 1860, la maggiore popolarità, nonostante la concorrenza di altri procedimenti più accessibili e più facilmente realizzabili. La rarità delle immagini al dagherrotipo - dovuta soprattutto alla struttura e alle caratteristiche fisico-chimiche del procedimento, oltre che all'unicità e irripetibilità di ogni singola immagine - rende questi oggetti oggi particolarmente preziosi e spesso poco conosciuti.
Questa sezione si propone quindi di illustrare uno dei capitoli più affascinanti delle origini della fotografia, presentando l'attività svolta dai pionieri della fotografia, sia italiani che stranieri: sono immagini di un tempo lontano, in particolare ritratti, che per la prima volta realizzano il sogno di quanti desideravano disporre di immagini che fossero "esatte" riproduzioni della realtà. I documenti qui presentati sono stati esposti dall' 8 maggio al 12 giugno 2004 negli spazi espositivi della biblioteca
Nell'esposizione ai dagherrotipi sono stati affiancati altri materiali bibliografici e documentari (incisioni tratte da immagini dagherrotipiche, i primi manuali tecnici, documenti che attestano la presenza di dagherrotipisti nel Ducato Estense) che hanno contribuito ad illustrare il contesto storico e scientifico in cui si colloca l'invenzione della fotografia.