“Smens” è una rivista pensata e composta secondo criteri che recuperano e tramandano l’idea del dialogo tra l’arte e la poesia, ma è anche un omaggio all’affascinante arte dell’incisione su legno, e si pone sulla stessa linea tracciata, agli inizi del Novecento, da altri artisti e editori illuminati, quali Cesare Ratta, Ettore Cozzani, Francesco Nonni che fecero rinascere l’interesse e l’amore per quest’arte attraverso le riviste “La moderna xilografia italiana”, “Xilografia”, “L’Eroica”.
Stampata su carta di cotone e con torchio a braccia, con caratteri in piombo, illustrata con xilografie originali e pubblicata a tiratura limitata, “Smens” ci fa ritrovare il gusto per le cose realizzate con cura e passione, ci fa riscoprire la bellezza del libro composto a mano nell’epoca della prepotente  affermazione dei supporti digitali.
I testi scritti da autori della levatura di Mario Luzi, Norman Mailer, Mario Rigoni Stern, Nico Orengo, Gianfranco Ravasi, Federico Zeri, Roberto Sanesi sono illustrati da alcuni tra i più bravi xilografi del mondo come Barry Mosere, Leonard Baskin, Evgenij Bortnikov, Jean Marcel Bertrand, Nespolo, Salvo, Tabusso e, non ultimi, gli stessi fondatori della rivista, Gianfranco Schialvino e Gianni Verna.
Tenendo poi conto che è da poco scomparsa la Xylon International, associazione mondiale che riuniva tutti gli incisori xilografi, “Smens” rimane oggi l’unico polo aggregatore per questi artisti.
Ogni numero di “Smens” si basa sulla contrapposizione fra due tesi, fra due opposti: bene e male, bianco e nero, sacro e profano, verità e menzogna, sogno e realtà, alfa e omega, ecc. e gli artisti si trovano di volta in volta volta a far dialogare le loro opere incise con testi appositamente scritti per l’occasione da poeti, filosofi, narratori che, come loro, hanno generosamente accettato di lanciarsi in questa affascinante avventura.
Nel novembre di quest’anno Gianni Verna e Gianfranco Schialvino hanno voluto donare al Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Panizzi 11 numeri della rivista “Smens”, pubblicati tra il 1997 e il 2004. Questa piccola mostra vuole essere un segno di riconoscenza per la loro generosità e un omaggio al loro appassionante lavoro.