Comune di Reggio Emilia

Per inciso. Passato e presente delle tecniche dell'incisione europea su metallo

26 gennaio - 21 aprile 2013
Sala mostre Piano Terra
Mostra a cura di Zeno Davoli e Chiara Panizzi
In collaborazione col Laboratorio F.lli Manfredi di Reggio Emilia


L’incisione è stata per secoli il mezzo principale per riprodurre immagini e rispondere così ad un bisogno sempre presente nelle comunità umane. Il problema si risolveva incidendo manualmente un disegno su una matrice in modo da poterlo trasferire a piacere su altri supporti, soprattutto sulla carta. Per le matrici alle origini si usava il legno e le immagini così ottenute erano dette xilografie, poi si usarono vari metalli (ma principalmente il rame, ed in epoca recente lo zinco), poi la pietra (per le litografie) ed oggi qualsiasi materiale può essere impiegato, purché sia utile a realizzare l’opera che è nella mente dell’artista.
Variando il materiale, cambia anche il modo con cui l’artista lo lavora e cambiano gli effetti che egli riesce ad ottenere. Uno studio sull’incisione quindi presuppone anche l’analisi delle singole tecniche e delle loro caratteristiche.

La mostra si propone di esplorare le più importanti tecniche di incisione su metallo, dal Cinquecento ai giorni nostri, con esclusione quindi della xilografia e della litografia. Tra i tanti fogli di artisti famosi, appartenenti alla Raccolta “A. Davoli” della Biblioteca Panizzi, sono stati scelti i più significativi per documentare le singole tecniche, sia quelle dirette, come il bulino, la puntasecca e la maniera nera, sia quelle indirette come l’acquaforte, l’incisione a punti, l’acquatinta e la vernice molle. Le forme del passato si confrontano così con quelle più recenti, posteriori alla metà dell’Ottocento, quando, con l’introduzione della fotografia, il mondo dell’immagine si è rivoluzionato e l’incisione è sopravvissuta esclusivamente come espressione d’arte. L’analisi dei singoli fogli dà quindi l’opportunità di evidenziare strumenti e modi pratici di realizzazione, di individuare le potenzialità e le caratteristiche delle singole tecniche come linguaggio autonomo d’espressione artistica e di riflettere più ampiamente su momenti della cultura e della civiltà europea.
 
Eventi collegati

Catalogo
Fin dal momento della sua nascita la collezione non si è posta il compito, come primo proposito, di raccogliere le opere degli artisti più noti, ma di maturare un repertorio di tutti gli artisti, in particolare italiani, con particolare attenzione alla varietà delle tecniche incisorie.
Si leggono in questo modo con facilità e sorprendente naturalezza brani importanti della nostra storia dell’arte, del mercato che ne accompagna lo sviluppo, della perizia di artisti solo apparentemente minori, del colto collezionismo che ne deriva.

Per questo motivo abbiamo voluto imprimere a questa esposizione un volto, chiamiamolo cosi, “educativo”, in grado di illustrare e meglio far comprendere gli aspetti artistici, storici, scientifici della raccolta, partendo proprio dalle tecniche, dall’incisione a bulino fino alle tecniche più recenti. Con questa finalità abbiamo realizzato, oltre ad una guida breve alla mostra, il primo quaderno di una collana della Biblioteca Panizzi, che si propone come strumento di lavoro con il mondo della scuola: studenti, genitori e insegnanti.

Il quaderno didattico vuole indicare, con sensibilità e particolare attenzione, l’importanza dell’accessibilità per tutta la comunità alla storia e alla conoscenza del nostro patrimonio culturale e mostrare come una ricerca di alto profilo scientifico, come quella svolta in questi anni dal Prof Zeno Davoli, possa diventare occasione per avvicinare un nuovo pubblico e soprattutto i nostri cittadini di domani.