Comune di Reggio Emilia

Mss. Vari G 1

Scheda     Galleria

Officia, [1440-1450 ca.].
 
Il codice, che prevede il programma iconografico tipico dei volumi contenenti gli officia, venne realizzato probabilmente negli anni Quaranta del '400. Come si è accorto Aldo Galli, precisando il riferimento precedente all’area tra Emilia e Lombardia, la sua decorazione spetta a Bertolino de Grossi, artista di riferimento nella scena pittorica della Parma tardogotica (cfr. Galli 2004). Bertolino fu il responsabile degli affreschi delle cappelle Ravacaldi (1420-1430 ca.), Valeri (1432-1435 ca.) e del Comune (1440 ca.) nel Duomo di Parma, ed accanto a quest’attività lavorò come miniatore per un certo numero di manoscritti, principalmente per una committenza locale, come quella dei già citati Valeri. L'andamento stilistico trasla in forme meno eleganti e più massive, specie nei fregi, il repertorio lombardo, come avviene di frequente in questa area bassopadana; si riscontrano poi motivi repertoriali ad ampi fiorami, un po' spampanati, che ritroviamo per esempio nei volumi collegati alla questione Guiniforte da Vimercate o in altre prove emiliane degli anni '40, verso - ma su tutt'altro livello - Giovanni d'Antonio (Miniature. La Spezia, Museo Civico 1996, pp. 150-157, De Floriani), in una circolazione che include quindi anche Bologna e Ferrara. In attesa di sciogliere quella sigla A.M.O.N., dal significato oscuro, e forse acronimo, che ritroviamo anche nel celebre Breviario ms. Palatino 6 di Parma (di sicura origine ultima mantovana, ma forse principiato altrove), è comunque forse possibile ipotizzare una committenza reggiana o parmense.