Comune di Reggio Emilia

Mss. Vari F 13

Scheda     Galleria

Antonio de' Conti, De moribus studiorumque vita, [1490-1510 ca.].
 
Il piccolo, elegante codice venne forse realizzato a Bologna, città chiamata in causa dal fatto che l'autore, Antonio de' Conti, fu legato per molto tempo alla cancelleria felsinea (Procaccioli 1983); risiedette però anche a Mantova. Il dedicatario - Bartolomeo Calco - è invece noto come esponente di spicco della corte sforzesca, caduto in disgrazia dopo la presa della città del 1499 ad opera dell'esercito di Luigi XII re di Francia (Petrucci 1973).
Il non ricco programma decorativo prevede delle brevi sezioni a filigrana d'inchiostro e fiori, di tipo ferrarese, in corrispondenza dello stemma collocato nel bas-de-page del frontespizio, e a mo' di breve fregio, molto compatto, nella prima incipitaria a pennello. Le iniziali, invece, seguono la tipologia, ormai a queste date frequentissima ma resa un po' banale, della mantiniana, con il corpo della lettera realizzato in modo da farne risaltare l'illusiva tridimensionalità, che viene però in parte spenta dal campo in foglia d'oro, del tutto uniforme; tutto ciò mi pare possa indicare una collocazione cronologica compresa nell'ultimo decennio del XV secolo, o al limite sforante verso l'inizio del XVI secolo.
La collocazione stabilmente lombarda dell'originale destinatario e la frequentazione mantovana dell'autore potrebbero anche far pensare a un'esecuzione in area lombarda, che però la tipologia dei fregi mi pare non supporti. Non è invece da escludere che la copia reggiana sia l'originaria versione di dedica: in questo caso si preciserebbe meglio la cronologia (ante 1499, come detto), e la localizzazione (certo, non solo ipoteticamente, Bologna, dal momento che nel testo, a c. 1r della lettera dedicatoria, si legge “Bononiae ubi praeter opinionem versor”).