Comune di Reggio Emilia

Mss. Vari E 117

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Ordo missae, [1450-1490 ca.].
 
Sono preziose le indicazioni che ci riporta questo codice: da esse veniamo a sapere che il volume non dovrebbe essere stato realizzato appositamente per un committente, ma acquisito - non sappiamo da chi - nel 1455, nel periodo del conclave seguito alla morte di Niccolò V, quello che eleggerà poi Callisto III. Le caratteristiche codicologiche rendono pienamente possibile che il volume sia stato trascritto in quello stesso anno, o nel periodo immediatamente precedente, a Roma, in mancanza di appigli documentari o annotazioni liturgiche rilevanti dal punto di vista della collocazione geografica o cronologica del manufatto, pur se la grafia parrebbe seriore.
La decorazione, invece, orienta verso un contesto differente, che si può precisare facilmente (me lo conferma Federica Toniolo) in Ferrara, o comunque in un'area da essa dominata nella cultura artistica della decorazione libraria; il lessico è ancora quello della Bibbia di Borso, ma le scelte compositive del fregio a barra riquadrante la pagina orienta verso tempi più avanzati, e verso quel contesto produttivo medio, che caratterizza per esempio contesti come i libri d'ore che furono licenziati nell'ultimo quarto del secolo XV dalla bottega di Evangelista da Reggio e dell'Argenta: certe caratteristiche di stesura sembrano suggerire per il volume della Biblioteca Panizzi una cronologia sul nono decennio.
Il codice è dunque interessante testimonianza di un ambito ancora poco noto della produzione libraria italiana: la produzione, standardizzata e slegata da una specifica richiesta di committenza, e dunque standardizzata, di codici manoscritti di facile mercato, come il libro d'ore, l'ordo missae, appunto, e altri volumi liturgici, privi di decorazione; quella stessa decorazione, sembra, che il nostro anonimo acquirente volle farsi eseguire in patria.