Comune di Reggio Emilia

Mss. Regg. C 147/25

Scheda     Immagine

Diploma di nomina a cavaliere aurato concessa dal Duca di Ferrara Alfonso III a Gerardo Mazzoli, 8 maggio 1533.
 
L'iniziale, di qualità non trascinante ma di andamento comunque sorvegliato, dà conto bene della produzione corrente nella miniatura del XVI secolo, quando, tranne casi rari e particolarmente sontuosi che ormai si distaccano dalla decorazione libraria per arrivare ad essere vera e propria "pittura in piccolo" su pergamena, la miniatura è impiegata solo in manufatti ripetitivi e standardizzati, quali le matricole, i diplomi universitari, o - per esempio in questo caso - gli atti di concessione di dignità nobiliari, che - assieme ad altre tipologie di manufatti scrittori, anche religiosi, come le professioni monastiche - giungeranno poi fino al XVII e addirittura al XVIII secolo (Baldissin Molli 1999).
Il repertorio qui impiegato è ancora quello dei motivi vegetali, anche se nella struttura regolare si riecheggia forse, senza però utilizzarla direttamente, la struttura decorativa della candelabra, che era divenuta comune pressoché ovunque nell'ultimo quarto del XV secolo, per continuare poi sino al termine cronologico della miniatura come arte ancora vitale. La presenza - pur banalizzata - di elementi floreali vicini al vero, in origine forse reali notazioni naturalistiche presenti nel prototipo cui ci si ispirava, potrebbe costituire un riflesso, pur ormai lontano e con ogni probabilità non cosciente, dell'attività ferrarese di Matteo da Milano a cavallo tra primo e secondo decennio del '500, per la corte estense (Miniatura a Ferrara 1998, pp. 295-312, J.J.G. Alexander e F. Lollini; Lollini 2001).