Comune di Reggio Emilia

Mario Biolchini detto Radames

Mario Biolchini nasce a Mirandola nel 1886. Nel 1892 perde il padre; qualche anno più tardi lascia la cittadina della bassa con la famiglia e si stabilisce a Modena. Nulla sappiamo dei suoi studi e della sua attività nel primo decennio del Novecento.
Una sua lontana parente torinese disse di lui: "…Mia madre ottantatreenne me ne ha parlato come di un figlio della sorella di sua suocera (…) Mi ha detto che era stato un gran signore, ma che cantava per le piazze, cieco e male in arnese, accompagnato da un cane (…) Era un uomo mite e corpulento".
Alla fine della Grande Guerra e all'inizio degli Venti è già un frequentatore delle piazze modenesi e di tutta la Padania. Suona il violino, ma affascina e commuove l'uditorio soprattutto con le sue straordinarie capacità di declamatore di episodi di cronaca.
Il mondo contadino di quel periodo è sconcertato dalle imprese della banda Adani e Caprari, una banda di briganti modenesi,ed il Biolchini raggiunge l'apice del successo popolare componendo una ballata che celebra la cattura dei due briganti.
Il Biolchini adottò il sistema di affidarsi con un contratto ad un editore come il Campi di Foligno che gli stampava i fogli ma che poi lo utilizzava come rivenditore della propria produzione nelle piazze e nelle fiere dove andava ad esibirsi. Collaborò anche con la Tipografia "Reggiolese" di Reggiolo Emilia (Reggio E.) e con la Marchi e Pelacani di Fiorenzuola d'Arda (Piacenza).
Dotato di una vista assi debole, ragion per cui era erroneamente ritenuto cieco, il Biolchini ha molte difficoltà a spostarsi da una piazza all'altra e si fa aiutare dal cantante e chitarrista Anselmo.
Il pubblico reggiano, modenese e bolognese lo avrà fra i suoi beniamini fino alla fine degli anni Venti. Con la crisi economica del 1929 infatti l'esistenza degli artisti ambulanti diventa stentata e il Biolchini si trasferisce in Romagna, a Faenza, alla ricerca di centri contadini più remunerativi e meno frequentati. In quel periodo si esibisce con altri cantastorie tra cui Gaetano Cagliari Dareggio, poi forma il Terzetto Romagnolo assieme a Giuseppe Meandri e Alfredo Solvagni detto "Caserio".
La discreta tranquillità economica raggiunta in questi anni va in declino durante la II guerra mondiale; divenuto completamente cieco, si affida alla carità pubblica suonando il violino nelle osterie. Muore il 1 aprile del 1943.
I suoi componimenti, firmati spesso con lo pseudonimo "Radames", sono stati cantati e divulgati da molte compagnie di cantori.
(tratto da: BORGHI G.P. e VEZZANI G., "O popol modenese, ad ascoltar v'invito…". Appunti per una ricerca sul cantastorie Mario Biolchini (Radames"), sta in: "La Bassa Modenese. Storia, tradizione, ambiente", quaderno n. 1, Villafranca di Modena, 1982)