Comune di Reggio Emilia

Inglesi e Boeri:la guerra nell’Africa del sud

La regina Vittoria regna ancora in Gran Bretagna, quando, nell'estremo lembo dell'Africa Australe, inizia la guerra fra le truppe inglesi, occupanti il Territorio del Capo e del Natal e sostenute dagli uitlanders i coloni di estrazione britannica, e i burghers, i boeri, i primitivi colonizzatori del territorio che hanno creato le due repubbliche indipendenti: il Libero Stato di Orange (OFS) e la Repubblica Sudafricana del Transvaal (ZAR). Dopo lunghi mesi di inutili trattative, l'11 ottobre 1899, i commando boeri invadono il territorio del Natal difeso da uno scarso contingente militare inglese.
La guerra, che si combatte in un continente lontano, suscita nella pubblica opinione europea una violenta reazione emotiva, favorita sia dagli avvenimenti obiettivi che da suggestioni esotiche. Infatti alla fine dell'Ottocento l'Africa del Sud rappresenta ancora l'ignoto per una gran parte delle popolazioni del vecchio continente. Il teatro della guerra è un territorio dove convivono e si confrontano forme di alta civilizzazione come le città bianche, di aspetto chiaramente europeo, e le popolazioni indigene come gli zulù e i cafri, da poco vinte in battaglia, ma sempre ribelli e sul piede di guerra; sullo sfondo delle operazioni militari stanno il rand, il deserto, le immense savane, i fiumi violenti di acque, il caldo, insopportabile d'estate, la neve ed il gelo, l'oro, i diamanti.

Artillerie Anglaise - Guerre du Transvaal
Pellerin & C.- Imagerie d'Epinal, Paris. Foglio n. 583

















Artillerie des Boers
Pellerin & C.- Imagerie d'Epinal, Paris. Foglio n. 822















Burenkrieg
C. Burckardt, Weissemburg (Alsazia). Foglio n. 1662
















Les Anglais dans l'Afrique du Sud - Train Blindé
Pellerin & C.- Imagerie d'Epinal, Paris. Foglio n. 590















Cavaliers Volontaires - Police du Natal
Pellerin & C.- Imagerie d'Epinal, Paris. Foglio n. 581
















Boers à cheval
Pellerin & C.- Imagerie d'Epinal, Paris. Foglio n. 825