Comune di Reggio Emilia

Infanzia, formazione, prime prove letterarie

Ezio Comparoni nasce a Reggio Emilia il 6 febbraio 1920 da Rosalinda Comparoni, originaria della montagna reggiana, e da padre rimasto ignoto per l'anagrafe. Mancando di un mestiere sicuro, Rosalinda si difese con ogni mezzo dalle ristrettezze e dai pregiudizi correnti sul suo conto, così da educare il figlio ad un vivo senso della propria dignità: gli indicò la via per un sicuro "riscatto" nello studio e nella cultura. Nella stessa modesta abitazione Comparoni visse sempre con la madre.

Abitazione di Ezio Comparoni in Via Aschieri, 4. Fotografia, 1954
Il volumetto, che in un centinaio di pagine raccoglie sette racconti, segna il precoce esordio letterario di Comparoni. Accanto all'inevitabile dipendenza dai modelli letterari (De Amicis, Verga, Fucini, D'Annunzio, Dostojevskij, ecc.), certe scelte tematiche (banditi, mendicanti, amanti gelosi, ecc.) inducono a non sottovalutare le suggestioni di quella letteratura minore, a metà strada fra oralità e scrittura (v. le "storie" dei cantastorie), che costituiva verosimilmente un repertorio familiare alla madre di Ezio Comparoni. Il ricorso allo pseudonimo (qui solo parziale: Raffaele C.) è confermato in tutta la produzione successiva, e con invenzioni diverse (Andrea Colli, Sandro Nedi o Nadi, ecc.), tra le quali finì per affermarsi "Silvio D'Arzo".

Raffaele Comparoni. Maschere.Racconti di paese e di cittàLanciano, Carabba, 1935
 
Anche l'esperienza poetica di Ezio Comparoni fu precocissima. Ne dà testimonianza questo biglietto di ringraziamento alla scrittrice Virginia Guicciardi Fiastri, che, probabilmente su richiesta della madre di Comparoni, aveva accettato di leggere alcune composizioni del ragazzo. Nel biglietto, che reca anche la firma della madre, Comparoni scrive: "non saprei esprimere la mia consolazione nell'aver Ella tanto buona acconsentito di leggere i miei versi!" e conclude augurando alla Guicciardi Fiastri "tutto quel bene che il suo cuore merita".

Ezio Comparoni. Biglietto a Virginia Guicciardi Fiastri. Reggio Emilia, 17 agosto 1929.
Grazie alla sua viva intelligenza, nonché alle risorse misteriosamente escogitate dalla madre, Ezio Comparoni poté superare l'esame di maturità classica a soli sedici anni: lo preparò privatamente Giuseppe Zonta, maestro di più d'una generazione di reggiani e autore di notevoli opere di critica letteraria, come L'anima dell'Ottocento e la Storia della Letteratura Italiana.

Giuseppe Zonta ritratto da Mario Vaiani. Fotografia, 1935.
 
La bella consuetudine di raccogliere in un album o quaderno, a conclusione di un ciclo scolastico, i ricordi e le dediche dei compagni di studi, ha permesso che giungesse fino a noi questo grazioso disegno a penna e pastelli di Ezio Comparoni dodicenne, datato 20 marzo 1932. La confidenza di Comparoni con il disegno sarà del resto confermata dai numerosi scarabocchi e schizzi caricaturali disseminati negli autografi delle sue opere.

Album di dediche per Giovanna Strozzi. 1931-1933.
  Il frutto del lavoro poetico di Comparoni si potrà scorgere, di lì a pochi anni, alla comparsa del volume di versi Luci e penombre, dove l'autore usa lo stesso pseudonimo di Maschere. Il libro raccoglie diciassette liriche, che traggono spunto da diversi temi ed occasioni, ma sono tutte accomunate da un'intonazione classicheggiante che risente senza dubbio delle letture giovanili di Comparoni. Nel volumetto, dedicato "al cuore di mia madre", non mancano i riferimenti a luoghi ben noti al giovane autore, come Autunno a Villa d'Este e Tramonto a Canossa. Di questa rarissima edizione, finora solo citata e mai individuata, è stato solo ora rintracciato questo esemplare, gentilmente concesso in prestito dalla Biblioteca comunale di Faenza.

Raffaele Comparoni. Luci e penombre. Liriche. Milano, La Quercia, 1935.
Presso l'Università di Bologna, dove incontrò maestri come Calcaterra, Funaioli e Longhi, Ezio Comparoni si laureava in Lettere ventunenne, discutendo una tesi di glottologia, guidata dall'illustre Bottiglioni, nella quale venivano corrette le indicazioni date dallo Scheuermeier nell'Atlante Italo-Svizzero relativamente ai dialetti di Montericco e di Albinea.

Ezio Comparoni. Aggiunte e correzioni all'A.I.S. per il centro 444. Tesi di laurea, Università di Bologna, Anno Accademico 1940-1941?, Relatore: prof. C. Bottiglioni.
 
Ezio Comparoni nell'uniforme dei G.U.F. Fotografia, 1940.
 
 
Scritto quando Comparoni non aveva ancora vent'anni, il racconto narra l'avventura interiore di un trentenne "professor Stresa" che vive tra scuola e pensione. Ingenuo nella forma espressiva, contiene spunti e riflessioni già degni dei racconti maturi. Il racconto è giunto a noi nei soli otto capitoli iniziali, sebbene l'indice a capo del dattiloscritto ne indichi ben ventotto. Pubblicato nel 1981 ("Contributi", Reggio Emilia, Biblioteca Municipale "A. Panizzi', a. V, n. 9, giugno 1981, a cura di A.L. Lenzi), D'Arzo poté utilizzare per la stampa solo alcuni capitoli separati (VIII, XIII, XIV), che infatti apparvero come novelle su quotidiani del 1940 e '41. Sarà riproposto nel 1994 nella trilogia edita da Passigli.

Silvio D'Arzo. L'uomo che camminava per le strade. Dattiloscritto con correzioni autografe.