Comune di Reggio Emilia

Incontri

Sala del Planisfero.

Parole e immagini. Una storia tra scrittura e fotografia
A cura di Laura Gasparini
L’invenzione della fotografia ha influenzato non solamente le arti, ma anche gli scrittori e poeti grazie al potere evocativo e narrativo del nuovo linguaggio figurativo. Il rapporto tra la fotografia e la letteratura e di conseguenza alla forma del libro ha dato risultati inediti e inaspettati sia per la storia della fotografia sia per la letteratura, sia per l’editoria. Che differenza vi è tra il libro fotografico e il libro illustrato con immagini fotografiche? Che cosa determina questa differenza: la qualità e la quantità delle fotografie, il ruolo del fotografo, il testo dello scrittore, l’impaginazione del grafico o la dinamica concettuale fra il testo e l’immagine rispetto alla forma del libro? Subentra anche il lettore nella definizione del libro fotografico? A queste domande sono invitati a dare risposta gli autori: Gianni Berengo Gardin, Olivo Barbieri, Guido Guidi e Franco Vaccari e gli storici Claudio Franzoni, Luca Panaro, Antonello Frongia e Antonella Russo.
Qui i video degli incontri

Venerdì 20 gennaio 2012 – ore 17,30
Gianni Berengo Gardin e Claudio Franzoni
Zavattini e la fotografia


Claudio Franzoni cercherà di leggere in controluce Un paese di Strand e Zavattini (Einaudi, 1955) e Un paese vent'anni dopo di Berengo 
Gardin e Zavattini (Einaudi, 1976). Si tratta di due libri fondamentali per la storia della fotografia italiana dove la scrittura e le immagini si intrecciano lungo un percorso legato ad ambiti marginali: il dialetto per Zavattini e il mondo dei vinti per Strand. In uno spazio di tempo relativamente modesto, tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, avvengono straordinari cambiamenti nell'economia e nella società italiana; questi cambiamenti non sono affatto di superficie, ma ben presto incidono sulle forme culturali e si riflettono da un lato nel paesaggio, dall'altro nei comportamenti e negli atteggiamenti, se non addirittura nei corpi e sui volti. Gianni Berengo Gardin invece, racconterà la nascita del libro Un paese vent'anni dopo, un'aperta sfida al libro di Strand e al trascorrere del tempo.







Venerdì 27 gennaio 2012 – ore 17,30
Olivo Barbieri e Luca Panaro
La percezione della rappresentazione

Gli artisti che utilizzano la fotografia trovano nel libro la forma più congeniale per articolare il loro progetto visivo. Le opere fotografiche che compaiono in una pubblicazione non solo documentano il lavoro ma spesso lo sostituiscono, veicolando il messaggio mediante i circuiti informativi. La diffusione della comunicazione televisiva e l'avvento delle tecnologie di matrice informatica hanno modificato la nostra percezione della rappresentazione, abituandoci a fruire una realtà cromaticamente alterata, che gli artisti hanno cercato di restituire accentuando la brillantezza e la saturazione delle fotografie. La riproduzione fedele di questi dettagli visivi diviene di fondamentale importanza nella pubblicazione a stampa, specie nel confronto con l'opera originale e il suo sostituto digitale che viaggia su internet. Oggi l'artista deve attrezzarsi di nuovi strumenti per far conoscere il proprio lavoro: il sito web personale diviene la fonte a cui attingere informazioni di prima mano sull'artista, le applicazioni digitali per tablet sono un nuovo territorio pronto per essere esplorato. A questa pulsione digitale corrisponde però un fenomeno di segno opposto, in questi anni si sta infatti riscoprendo il fascino del libro d'artista, dove l'immagine comunica attraverso la fisicità dei materiali e l'elevata qualità di stampa.


Venerdì 13 Aprile 2012 - ore 17,30
Una storia tra scrittura e fotografia.

Presentazione del libro “Il pensiero dei fotografi” di Roberta Valtorta.






Venerdì 27 aprile 2012 – ore 17,30
Guido Guidi
e Antonello Frongia
Libro, album, quaderno

Nel ultimi decenni il libro fotografico è diventato lo strumento più rapido ed efficace non solo per diffondere, ma anche per definire il lavoro del fotografo. I vincoli editoriali – formato, numero di pagine, unità tematica – impongono infatti di operare drastiche selezioni nella grande quantità delle fotografie realizzate, dare ordine all'archivio, cristallizzare la nebulosa delle immagini in un testo che si presenta anzitutto come un oggetto e un "prodotto".
Per Guido Guidi, il libro è piuttosto un contenitore, un quaderno di appunti e di esercizi, un palinsesto. Prendendo in considerazione un progetto non realizzato degli anni settanta intitolato Album, la monografia Varianti (Art& 1995) e le due pubblicazioni più recenti di Guidi – Carlo Scarpa's Tomba Brion (Hatje Cantz 2011) e A New Map of Italy (Loosestrife Editions 2011), la conversazione affronterà il tema del libro fotografico come spazio aperto di ricerca e di riflessione.

Venerdì 4 maggio 2012 – ore 17,30
Antonella Russo e Franco Vaccari
Storia culturale della fotografia italiana. Dal Neorealismo al Postmoderno, Torino Einaudi, 2011
L’autrice del volume intende offrire un resoconto ragionato della cultura fotografica italiana dal dopoguerra alla fine del secolo scorso, giungendo a tratteggiare alcuni aspetti della fotografia contemporanea. L’analisi accurata del ricco tessuto culturale, sociale e istituzionale del periodo preso in esame che comprende mostre, dibattiti teorici, iniziative non dimentica l’editoria in campo fotografico e il ruolo che questa ha avuto. Il lavoro di archeologia sulle immagini, libri e archivi si propone di riportarli alla nostra attenzione all’interno del clima culturale, storico e artistico in cui è nata e cresciuta la cultura fotografica italiana.