Comune di Reggio Emilia

INC. E 49


Bernardus Claraevallensis, santo. Sermones super Cantica canticorum. Brescia, Angelo Britannico, 28 gennaio 1500. 4°.

 
Legatura su assi alla quale sono stati applicati i piatti di una coperta in cuoio bruno decorato a secco. Cornice esterna caratterizzata da fregi fitomorfi entro coppie di delfini affrontati, interna da serpentine cordonate. Specchio provvisto di tre mazzi di losanghe dai margini concavi. Tracce di quattro fermagli con coppia di lacci di restauro in cuoio. Cucitura su tre nervi. Tagli rustici. Stato di conservazione: discreto - mediocre. Materiale di copertura originale scomparso lungo il dorso. Volume restaurato.
 
I fregi fitomorfi entro coppie di delfini affrontati e le note tipografiche suggeriscono di attribuire la legatura al primo quarto del secolo XVI, verosimilmente eseguita nel Veneto.
 
Elemento decorativo proprio del XV, XVI e, più raramente, XVII secolo, il delfino isolato è presente, specie nell’iconografia gotica e rinascimentale, quale simbolo di fedeltà e protezione, nonché simbolo di Cristo Salvatore. Questo motivo, che in Italia nel XVI secolo è spesso associato al simbolo della Fortuna, è presente anche in un certo numero di legature francesi del Cinquecento, rivolto verso destra o sinistra, con o senza corona. Compare inoltre in coppia affrontata nel XVI secolo, a disegnare quasi un anello aperto, con al centro un fregio fitomorfo. Questo fregio, adottato prevalentemente nella decorazione di cornici, è caratteristico del Veneto, ove fu impiegato tra il 1470 e il 1500 circa. L’impiego della cornice con i delfini non si limitò all’Italia nord-orientale: in forme poco differenti è attestata negli stessi anni a Firenze. Compare a Roma nel 1490 e a Milano verso il 1510-16 circa. Il motivo dei delfini affrontati, è di particolare interesse in quanto è il primo esempio di ferro italiano impresso con decorazione in oro su un volume francese, un poema manoscritto del 1507 dedicato da Fausto Anderlini a Luigi XII. Inusuali le versioni con delfini addossati. Sotto forma di spirale terminante con la testa di delfino, si trova nelle cornici di legature eseguite nel XVII secolo nella legatoria vaticana. Quale emblema del primogenito del re di Francia, il delfino compare talvolta coronato in insegne araldiche del Cinque- e Seicento. In quest’ultimo secolo, disposto in serie, il delfino si riduce a elemento ornamentale privo di significato araldico, in decorazioni francesi a seminato. Fregio noto anche in Spagna, esso fu pure utilizzato da uno sconosciuto legatore che eseguì diverse legature per Filippo II. Per innovative considerazioni cfr.
http://www.cyclopaedia.org/dolphins-index/delfini-index.html.
 
Note di dettaglio