Comune di Reggio Emilia

INC. B 21


Scriptores rei rusticae
. [Contiene: Marcus Porcius Cato, Enarrationes. De re rustica. Marcus Terentius Varro, De re rustica. L. Junius Moderatus Columella, De re rustica. Rutilius Taurus Aemilianus Palladius, De re rustica]. Cur. Francesco Colucci, Giorgio Merula. Reggio Emilia, Bartolomeo Bruschi, 5 giugno 1482. f°.

Cuoio di bazzana nocciola su cartone decorato a secco. Cornici concentriche decorate a pizzo, motivo ripetuto nella banda centrale dello specchio. Cucitura su cinque nervi. Tagli rustici. Stato di conservazione: mediocre – discreto. Angoli sbrecciati. Bruniture ai piatti. Apprezzabile spellatura al piede del piatto anteriore.
Volume restaurato.

Il decoro a pizzo consente di attribuire la legatura al secolo XVII o XVIII. La grana tenera sembra confermare l’utilizzo della bazzana quale materiale di copertura. Riutilizzo come attestano gli importanti, eccessivi valori di unghiatura e lo iato temporale tra la data di stampa e lo stile adottato..
Per bazzana si intende qualunque tipo di pelle conciata e lasciata al naturale come grana e colore. In legatoria, si usa molto la bazzana di montone, il cui fiore, liscio e morbido, si presta a lavori di sbalzo e a decorazioni a secco e in oro, e, chiaro com’è, rende facile la tintura con qualsiasi colore. è stata anche usata per le etichette da incollare sul dorso dei volumi. Nel restauro di legature antiche di vitello, in mancanza di un cuoio di colore simile all’originale, è frequente l’utilizzo della bazzana di vitello, che può essere tinta nel colore più adeguato. La bazzana di montone è liscia e delicata, fragile e facile alla spellatura. Classificata tra le pelli di seconda qualità, è usata nelle legature di minor pregio.