Comune di Reggio Emilia

IN-trappolati

1. Invito alla visione

2. I film

 

        a. Claustrophobia
        b. Giochi sadici
        c. Stanze chiuse
        d. Spazi aperti
        e. Zombies e pandemie
        f. Fantascienza
        g. Senza via d'uscita

3. Film in ordine alfabetico

4. Film in ordine per regista

5. Filmografia (stampa fronte retro)




Invito alla visione
 

Durante la lettura delle tante monografie dedicate al regista John Carpenter pubblicate in Italia mi ha sempre stupito l’assenza di un approfondimento di quello che a mio parere è la tematica più evidente delle sue opere, il fil rouge che le unisce al di là di ogni differenza di trama o ambientazione, ovvero la claustrofobia.

Che la sua prima opera (Dark star) sia ambientata all’interno di un’astronave non sarebbe particolarmente indicativo se non fosse che il suo secondo film (Distretto 13 - Le brigate della morte) narra di un gruppo di poliziotti e carcerati rinchiusi in un distretto di polizia circondato da una gang di fanatici assassini; e che lo stesso Halloween, terza opera di Carpenter e sua consacrazione definitiva, pur essendo ambientato ad Haddonfield (una piccola cittadina americana) concentra l’azione notturna in un minuscolo quartiere residenziale, in particolare all’interno di due delle abitazioni che lo compongono. Sarebbe sufficiente citare i movimenti della steadicam che accompagnano una stranita Jamie Lee Curtis mentre percorre inutilmente la strada del quartiere alla disperata ricerca di aiuto, per comprendere che il mondo cinematografico di Carpenter sia come richiuso all’interno di una bolla di vetro, isolato in un universo senza forze salvifiche esterne (e non è qui importante se tante scelte siano dovute anche a questioni di budget). Ecco allora sfilare buona parte della filmografia carpenteriana, da 1977: fuga da New York a La cosa, da Grosso guaio a Chinatown a Il signore del male, da Il villaggio dei dannati fino all’ultimo The ward, tutte opere che vedono i protagonisti rinchiusi in spazi da cui non possono uscire, rimandando allo spettatore una sensazione di angoscia che ha origine da quel senso di claustrofobia che, più o meno intensamente, tutti noi proviamo.

 

Claustrofobia: paura ossessiva per i luoghi chiusi o affollati, la definisce l’Enciclopedia Treccani. E se anche interessa meno del 4% della popolazione, tutti conosciamo quella fastidiosa sensazione di ritrovarsi chiusi in un luogo ristretto senza possibilità di uscirne, peggio ancora se in compagnia di perfetti sconosciuti come in un ascensore che si blocca improvvisamente. Non stupisce allora che il cinema abbia giocato molto spesso con questo nostro timore (o vera e propria paura) ambientando le storie in luoghi ristretti – ascensori, stanze, automobili, bare - o, al contrario, in luoghi così aperti da non potervi “evadere” – mare, deserto, spazio profondo, ghiacciai. Così come non stupisce che gli spettatori abbiano di solito ripagato tali sforzi produttivi alla ricerca di quel tipo di esperienza così angosciante da voler essere conosciuta senza però essere vissuta realmente. E quale miglior luogo per farlo della buia sala di un cinematografo?

 

La storia del cinema è costellata da film claustrofobici che non necessariamente sono da ricondurre al genere horror; anzi. Basterebbe pensare a opere celebri e celebrate quali Ombre Rosse di John Ford, L’asso nella manica di Billy Wilder, L’inferno di cristallo John Guillermin o Misery di Rob Reiner, e via citando. Tutti film nei quali una o più persone rimangono intrappolate contro la propria volontà in un luogo da cui cercano di uscire a rischio della propria vita. Quello che vogliamo qui sottolineare è come le tante possibili variazioni di questo topos sono sempre più presenti nelle produzioni cinematografiche degli anni Duemila, portandoci a riflettere sul senso di tali storie e sui motivi del loro successo. A tal fine Davide Pulci – compilatore del dossier I film trappola pubblicato su Nocturno – ha cercato di creare una tassonomia “speciale” di questi “Trap-movies”, identificando l’inizio di questo nuovo “filone” con la produzione di The cube di Vincenzo Natali nel 1997, stilando una mappa della nuova claustrofobia al cinema. Si va così da ”Experiment extreme” a “Rats in a trap”, da “Ascensori per l’inferno” a “Trappole a quattro ruote”.

La nostra scelta è invece quella di cercare di comprendere il significato di queste opere suddividendole in base al genere di disagio personale o sociale al quale rimandano, partendo dal presupposto che anche nel cinema, anche se diversamente dalla letteratura, è possibile parlare di modernismo e di postmodernismo basandosi sulle metafore e sui riferimenti sociali utilizzati nelle singole opere. Per comprendere meglio ciò che vogliamo dire si deve iniziare proprio da The cube di Natali.

La peculiarità di quest’opera è la ricchezza di riferimenti e influenze che racchiude, spaziando tra generi quali la fantascienza, l’horror, il mystery e il thriller psicologico, terminando con una soluzione finale talmente incompiuta da lasciare lo spettatore nel dubbio di aver assistito ad un chef-d'oeuvre o ad una escroquerie. E The cube (e i suoi seguiti Hypercube e Cube zero) non è che l’inizio di un percorso che negli anni si arricchisce e stratifica con nuove ibridazioni come, ad esempio, Saw di James Wan e la sua progenie di carne fatta a pezzi in trappole sempre più raffinate (o assurde – dipende dai punti di vista), oppure con il fanta-horror trasognante di 400 giorni di Matt Osterman o con le astronavi-mondo di Dark City di Alex Proyas e The signal di William Eubank (e, se vogliamo aprirci ad altri media, Druuna di Paolo Eleuteri Serpieri). Siamo di fronte ad una commistione di riferimenti, generi, percorsi narrativi e interpretativi che non permettono a nessun sceneggiatore dotato di buon senso di fornire una vera spiegazione razionale. Ovvero siamo in pieno Postmodernismo, la fine di ogni possibile narrazione salvifica.

 

Ma per comprendere pienamente tutto ciò occorre fare un passo indietro, precisamente nel 1968 quando i morti risorsero dalle proprie tombe nel film La notte dei morti viventi. A invitarli ad uscire dai sepolcri fu il mai troppo celebrato George A. Romero che, in pochi anni, trasformò lo Zombie da dimenticato protagonista del cinema horror degli anni Trenta a figura dai contenuti talmente tanto polisemici da riuscire a trasformarlo in metafora perfetta degli anni duemila (si veda http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=Loro+sono+noi&idSezione=2305).

Penso di poter identificare nel primo film di Romero l’ultimo vero tentativo di una Grande narrazione modernista in versione cinematografica, al contempo il suo fallimento e il passaggio al postmodernismo! Romero narra di quella che sarebbe dovuta essere la risposta definitiva e totale alla crisi del sistema di produzione capitalistico, ovvero della cancellazione delle strutture sociali così come le conosciamo, causata dalla ribellione di una massa indecifrabile e invincibile di persone che i vivi pensavano ormai inermi e dimenticabili. E in questa utopica narrazione il regista mostra come la vittoria degli zombi non sia che il risultato delle contraddizioni della società che abbiamo costruito, della nostra incapacità di mantenere in vita quelle relazioni sulle quali si basa la convivenza umana, prima fra tutte quella che consideriamo il suo nucleo portante, ovvero la famiglia.

Il discorso sarebbe lungo e ci porterebbe lontano dal percorso qui iniziato; se abbiamo citato La notte dei morti viventi è soprattutto per quella componente tipica delle trame dei film zombi – e già presente nell’opera prima di Romero – che è il-gruppo-di-individui-che-si-rifugia-in-un-luogo-chiuso-assediato-da-zombi. E’ un topos che si ripete in tante varianti e situazioni diverse ma che ha sempre lo stesso identico sviluppo: le tensioni tra i viventi portano alla vittoria dei morti. E’ una lezione che tutti i creatori di film con assediati costretti a difendersi da un nemico incomprensibile o irrazionale hanno imparato: che sia l’infezione di rabbia di 28 giorni dopo di Danny Boyle e della serie di Rec-Quarantena o altre pandemie come in Rabid o Il demone sotto la pelle di David Cronenberg o in La città verrà distrutta all’alba di Romero (o di Breck Eisner); che sia un assedio da parte di qualcosa/qualcuno di intellegibile - come in The mist di Darabont, 10 Cloverfield lane di Dan Trachtenberg o Divide di Xavier Gens – o una minaccia all’interno degli stessi assediati, da The hole di Nick Hamm a La cosa di John Carpenter (e Matthijs Van Heijningen Jr.) fino a Identità di John Mangold; qualunque sia la minaccia esterna la fine è interna alle contraddizioni degli assediati.

 

Se il tentativo di riproporre una grande narrazione modernista da parte di Romero è ormai stato abbandonato, insieme alla speranza di una nuova società utopista, con il trap-movie siamo ormai in piena postmodernità: paura delle pandemie, ambientazione in non-luoghi (centri commerciali, aeroplani,), ironica (o farsesca) ripetizione e riproposizione delle trame, incredibile mancanza di incredulità (zombie-movies), ecc. Eppure…

 

Eppure la claustrofobia è una paura troppo antica, probabilmente atavica, per non essere risvegliata in noi anche da quelle situazioni che potremmo definire moderniste, se non addirittura classiciste: Buried di Rodrigo Cortes del 2010 porta a compimento quel percorso della più angosciante paura dell’uomo, ovvero quella di essere sepolto vivo. L’idea è sempre stata presente anche al cinema: già nel 1962 Roger Corman le dedica uno dei film della sua serie ispirata a E.A. Poe dall’ovvio titolo Sepolto vivo. Più recentemente è Quentin Tarantino a riproporre la medesima situazione, brevemente in Kill Bill e più estesamente per la serie tv CSI, nel doppio episodio Grave Danger, ma è solo Cortes che porta alle estreme conseguenze l’idea racchiudendo l’intero suo film dentro la bara nella quale il protagonista si sveglia ignaro di ciò che è accaduto e con un solo cellulare per cercare di evitare l’inevitabile morte.

E’ partendo da questa claustrofobica esperienza che il cinema degli anni duemila trasforma in trappola tutto ciò che compone la vita quotidiana dell’uomo moderno, in particolare ciò che per sua natura dovrebbe essere sinonimo di movimento, in altre parole libertà: l’automobile (1), l’ascensore (2), il treno  (3), l’aeroplano (4), la barca (5), la seggiovia (6), la metropolitana (7) e, sospendendo l’incredulità, l’astronave (8).

Ma questo è solo l’inizio: le trappole sono ovunque intorno a noi, nelle cabine telefoniche (In linea con l'assassino di Joel Schumacher), negli hotel (Do not disturb di Dick Maas, 1408 di Mikael Håfström, Vacancy di Nimrod Antal), nei ristoranti (Identità di John Mangold), in banca (Inside man di Spike Lee), nei teatri (Il ricatto di Eugenio Mira), negli ospedali (The ward di John Carpenter, Aliens 3 di David Fincher) e, ovviamente, nel luogo a noi più caro e che riteniamo più sicuro: casa nostra!

 

Potremmo aprire un intero capitolo dedicato ai condomini, case di vacanza, appartamenti, stanze, cantine, bunker, e via dicendo, che si trasformano – o sono trasformati - in trappole. Non per niente esiste un sotto-genere denominato Home invasion di cui qui presentiamo alcuni titoli quali Panic room di David Fincher, 30 giorni di buio di David Slade e il va sans dire – Home invasion di David Tennant. E’ interessante constatare quanto il cinema sfrutti il nostro timore di vedere violato la sacralità del luogo in cui viviamo, trasformandolo da fonte di sicurezza in trappola mortale. Non vi è dubbio che mai come in questo caso “la lingua batte dove il dente duole”, che le nostre paure più profonde siano visualizzate e reificate sullo schermo così da mostrarci come nulla di ciò che ci circonda, nulla della società che viviamo, nulla delle relazioni umane, sia veramente inviolabile e che le paure ataviche che proviamo quando ci ritroviamo chiusi in un opprimente luogo chiuso sono gli anticorpi all’eccessiva fiducia che riponiamo nelle sicurezze di ciò che crediamo di governare.

 

Cercare rifugio nella natura? E’ forse questa la soluzione conclusiva dei trap-movie? La risposta non può essere che: assolutamente no! La natura può essere più pericolosa di un treno lanciato a tutta velocità verso un ponte crollato: qualsiasi luogo può trasformarsi in poco tempo in una trappola senza via d’uscita. Ne sanno qualcosa Aron Ralston, con il braccio schiacciato da un masso in mezzo al deserto, la cui vicenda è narrata da Danny Boyle in 127 ore, o i subacquei Tom ed Eileen Lonergan, dimenticati in mare aperto come ricostruito in Open water di Chris Kentis; o ancora Mark Jordan e Jacqueline Perry, persi in un parco naturale dell’Ontario la cui vicenda è proposta da Adam MacDonald in Backcountry. A questi potremmo aggiungere le opere di pura fantasia ambientate in mare (Paradise beach di Jaume Collet-Serra), nei boschi (The blair witch project di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez) o tra le nevi della Finlandia (Dead snow di Tommy Wirkola). Perciò quando vi ritroverete in piena natura godetevi la solitudine, ma guardatevi ben bene alle spalle…

Concludiamo con tre film trappola che ci raccontano una realtà purtroppo attualissima e che è ancora più spaventosa di tutte quelle fin qui raccontate: Mine di Fabio Guaglione, Passo falso di Yannick Saillet e No man's land di Danis Tanovic ci parlano delle guerre degli ultimi decenni attraverso l’identica metafora, ovvero quella di un soldato bloccato su una mina anti-uomo pronta ad esplodere ad ogni suo minimo movimento. Una trappola a cielo aperto che racconta l’impotenza di tutti noi davanti alle vere tragedie del nostro tempo.





 

1Curve di Iain Softley, Dolan’s cadillac di Jeff Beesley, Cosmopolis di David Cronenberg, Locke di Steven Knight, Cujo di Lewis Teague, Monolith di Ivan Silvestrini, Desconocido di Dani de la Torre

2. Devil di John Erick Dowdle, Down di Dick Maas

3. Snowpiercer di Bong Joon-ho, Train to Busan di Yeon Sang-ho

4. Die Hard – 58 minuti per morire di Renny Harlin, Flightplan di Robert Schwentke, Red eye di Wes Craven

5. Vita di Pi di Ang Lee

6. Frozen di Adam Green

7. Creep di Christopher Smith

8. Alien di Ridley Scott, The signal di William Eubank, Pandorum di Christian Alvart



















I film




     
                                                                                     
                      Claustrophobia                           
                                                                                   
     
      




    
                                                                                    
                           Giochi Sadici                            
                                                                                    
                                                                                    
     





    
                        Stanze Chiuse                           
                                                                                 
                                                                                    




                                          Spazi aperti

                                           
                              
                              
                                 
                            
                                         
                           
                           
                       




                              Zombies e pandemie 


    
                                                                         
                                                                                   
                                                                  



                           Fantascienza

    
                              
    
  



                               Senza Via d'Uscita 
 
    
                                                                                  
                                                                                    
                                                                                   
     
     
                                                                                   
                                                                                                                                      
                                                                                                                                         
    
    

    



Film in ordine alfabetico per Titolo

Agoraphobia di Luc Simon
Alien di Ridley Scott 
Aliens di James Cameron 
Aliens 3 di David Fincher
Alive - sopravvissuti di Frank Marshall 
Assault on precinct 13 di Jean Francois Richet 
Attack the block - Invasione aliena di Joe Cornish
Backcountry di Adam MacDonald
The blair witch project di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez
Buried di Rodrigo Cortes
Buried Alive di Robert Kurtzman 
Captivity di Roland Joffe 
La casa 1 di Sam Raimi
La casa 2 di Sam Raimi
La casa nera di Wes Craven
Cassandra crossing di George Pan Cosmatos
Cast away di Robert Zemeckis
Catacombs di Tomm Coker e David Elliot 
Cellular di David R. Ellis 
La città verrà distrutta all'alba di Breck Eisner 
La città verrà distrutta all'alba di George Romero
La cosa di John Carpenter
La cosa di Matthijs Van Heijningen Jr. 
La cosa da un altro mondo di Howard Hawks
127 ore di Danny Boyle 
Cosmopolis di David Cronenberg
Crawlspace di David Schmoeller
Creep di Christopher Smith
Cube di Vincenzo Natali
Cube zero di Ernie Barbarash
Curve di Iain Softley
Dead snow di Tommy Wirkola
Death Tunnel – La maledizione di Philip Adrian Booth
Il demone sotto la pelle di David Cronenberg
Desconocido di Dani de la Torre 
Devil di John Erick Dowdle 
Die di Dominic James 
Die Hard – 58 minuti per morire di Renny Harlin
Die Hard – Trappola di cristallo di John McTiernan
Distretto 13 di John Carpenter 
The divide di Xavier Gens
Do not disturb di Dick Maas
Dolan's cadillac di Jeff Beesley 
Down di Dick Maas
Ex-Machina di Alex Garland 
Fantasmi da Marte di John Carpenter
Flightplan di Robert Schwentke
Frozen di Adam Green
The gallows di Chris Lofing 
Goodnight mommy di Veronica Franz e Severin Fiala
Grave danger (C.S.I.) di Quentin Tarantino
Green Room di Jeremy Saulnier
Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter
Hidden di Thomas Antoine
High Rise di Ben Wheatley 
The hole di Nick Hamm 
Home invasion di David Tennant
The horde di Yannick Dahan 
Hypercube di Andrzej Sekula 
Identità di John Mangold 
Identità sospette di Simon Brand 
In linea con l'assassino di Joel Schumacher
Inside man di Spike Lee
The island di Michael Bay
The invitation di Karyn Kusama 
Locke di Steven Knight 
Martyrs di Pascal Laugier
Maze runner - Il labirinto di Wes Ball
1997: Fuga da New York di John Carpenter
1408 di Mikael Håfström
1303 - la paura ha inizio di Michael Taverna
Mine di Fabio Guaglione 
Misery non deve morire di Rob Reiner 
The mist di Frank Darabont
No man's land di Danis Tanovic 
Necropolis di John Erick Dowdle
La notte dei morti viventi di George Romero 
Open grave di Lopez Gallego 
Open water di Chris Kentis 
Open water 2 di Hans Horn 
Pandorum di Christian Alvart 
Panic room di David Fincher 
Paradise beach di Jaume Collet-Serra 
Passo falso di Yannick Saillet 
Quarantena di John Erick Dowle
Quarantena 2 di John Erick Dowdle
400 giorni di Matthew Osterman
Quella casa nel bosco di Drew Goddard
Rabid di David Cronenberg 
Rec di Jaume Balaguero 
Rec 2 di Jaume Balaguero 
Rec 3 di Paco Plaza 
Rec 4 di Jaume Balaguero
Red eye di Wes Craven
Reversal di José Manuel Cravioto
Il ricatto di Eugenio Mira 
Saw di James Wan 
Saw 2 di Darren Lynn Bousman 
Saw 3 di Darren Lynn Bousman 
Saw 4 di Darren Lynn Bousman
Saw 5 di David Hackl
Saw 6 di Kevin Greutert 
Scare campaign di Collin e Cameron Cairnes
Sepolto vivo di Roger Corman
'71 di Yann Demange 
Shining di Stanley Kubrick
The signal di William Eubank 
Il signore del male di John Carpenter
Snowpiercer di Bong Joon-ho
10 Cloverfield Lane di Dan Trachtenberg 
Tower Block di James Nunn
Train to Busan di Yeon Sang-ho
30 giorni di buio di David Slade
True love di Enrico Clerico Nasino
Tusk di Kevin Smith
Unfriended di Gabriadze Leo
Vacancy di Nimrod Antal
Vacancy 2 di Eric Bross 
28 giorni dopo di Danny Boyle
28 settimane dopo di Juan Carlos Fresnadillo
La verità nascosta di Andi Baiz
Vita di Pi di Ang Lee
Walled in – Murata viva di Gilles Paquet-Brenner
The ward di John Carpenter 
Wrecked di Michael Greenspan
Zombi - Dawn of the dead di George Romero 






Film in ordine alfabetico per Regista


Pandorum di Alvart Christian
Vacancy di Antal Nimrod
Hidden di Antoine Thomas
La verità nascosta di Baiz Andi
Rec di Balanguero Jaume
Rec 2 Balanguero Jaume
Rec 4 di Balanguero Jaume
Maze runner -  Il labirinto di Ball Wes
Cube zero di Barbarash Ernie
The island di Bay Michael
Dolan's cadillac di Beesley Jeff
Death Tunnel – La maledizione di Booth Philip Adrian
Saw 2 di Bousman Darren Lynn
Saw 3 di Bousman Darren Lynn
Saw 4 di Bousman Darren Lynn
127 ore di Boyle Danny
28 giorni dopo di Boyle Danny
Identità sospette di Brand Simon
Vacancy 2 di Bross Eric
Scare Campaign di Caimes Collin
Aliens di Cameron James
La cosa di Carpenter John
Distretto 13 di Carpenter John
Fantasmi da Marte di Carpenter John
Grosso guaio a Chinatown di Carpenter John
1997: Fuga da New York di Carpenter John
Il signore del male di Carpenter John
The ward di Carpenter John
True love di Clerico Nasino Enrico
Catacombs di Coker Tom
Paradise Beach di Collet-Serra Jaume
Sepolto vivo di Corman Roger
Attack the block - Invasione aliena di Cornish Joe
Buried di Cortés Rodrigo
Cassandra crossing di Cosmatos George Pan
Red eye di Craven Wes
La casa nera di Craven Wes
Reversal di Cravioto José Manuel
Rabid di Cronenberg David
Cosmopolis di Cronenberg David
Il demone sotto la pelle di Cronenberg David
The horde di Dahan Yannick
The mist di Darabont Frank
Desconocido di De la Torre Dani
'71 di Demange Yann
Devil di Dowdle John Erick
Necropolis di Dowdle John Erick
Quarantena di Dowdle John Erick
Quarantena 2 di Dowdle John Erick
La città verrà distrutta all'alba di Eisner Breck
Cellular di Ellis R. David
The signal di Eubank William
Aliens 3 di Fincher David
Panic Room di Fincher David
Goodnight mommy di Franz Veronica
28 settimane dopo di Fresnadillo Juan Carlos
Unfriended di Gabriadze Leo
Open grave di Gallego Lopez
Ex-machina di Garland Alex
The divide di Gens Xavier
Quella casa nel bosco di Goddard Drew
Frozen di Green Adam
Wrecked di Greenspan Micheal
Saw 6 di Greutert Kevin
Mine di Guaglione Fabio
Saw 5 di Hackl David
1408 di Håfström Mikael
The hole di Hamm Nick
​Die Hard – 58 minuti per morire di Harlin Renny
La cosa di un altro mondo di Hawks Howard
Open Water 2 di Horn Hans
Die di James Dominic
Captivity di Joffe Roland
Snowpiercer di Joon-ho Bong
Open water di Kentis Chris
Locke di Knight Steven
Shining di Kubrick Stanley
Buried Alice di Kurtzman Robert
The invitation di Kusama Karyn
Martyrs di Laugier Pascal
Vita di Pi di Lee Ang
Inside man di Lee Spike
The gallows di Lofing Chris
Do not disturb di Maas Dick
Down di Maas Dick
Backcountry di MacDonald Adam
Identità di Mangold John
Alive - sopravvissuti di Marshall Frank
Die Hard – Trappola di cristallo di McTiernan John
Il ricatto di Mira Eugenio
The blair witch project di Myrick Daniel e Sanchez Eduardo
Cube di Natali Vincenzo
Tower block di Nunn James
Walled in – Murata viva di Paquet-Brenner Gilles
400 giorni di Osterman Matthew
Rec 3 di Plaza Paco
​La casa 1 di Raimi Sam
La casa 2 di Raimi Sam
Misery non deve morire di Reiner Rob
Assault on precint 13 di Richet Jean Francois
La città verrà distrutta all'alba di Romero George
La notte dei morti viventi di Romero George
Zombi - Dawn of the dead di Romero George
Passo falso di Saillet Yannick
Train to Busan di Sang-ho Yeon
Green room di Saulnier Jeremy
Crawlspace di Schmueller David
Flightplan di Schwentke Robert
In linea con l'assassino di Schumacher Joel
Alien di Scott Ridley
Hypercube di Sekula Andrezej
Agoraphobia di Simon Luc
30 giorni di buio di Slade David
Creep di Smith Cristopher
Tusk di Smith Kevin
Curve di Softley Lain
No man's land di Tanovic Danis
Grave danger (C.S.I.) di Tarantino Quentin
1303 la paura ha inizio di Taverna Michael
Home invasion di Tennant David
10 Cloverfield lane di Trachtenberg Dan
La cosa di Van Heijningen Matthijs Jr.
Saw di Wan James
High rise di Wheatley Ben
Dead snow di Wirkola Tommy
Cast away di Zemeckis Robert