Comune di Reggio Emilia

I grandi fatti storici

Tra i temi preferiti dal pubblico delle piazze c'erano prima di tutto i drammi amorosi, seguiti dai fatti di cronaca nera locale e dalle storie di banditi e briganti famosi. Più esigua fu la produzione di canzoni di soggetto religioso, dato che queste ultime circolavano solitamente per via diversa da quella dei cantastorie e cioè attraverso le parrocchie e le confraternite di paese.
Non mancano nemmeno i riferimenti a fatti storici, che mettevano la gente a conoscenza delle grandi imprese, delle guerre o degli episodi ad esse legati, dalla guerra d'Abissinia contro Menelik, agli attentati anarchici come quello al re Umberto, dalla guerra di Libia, all'assassinio di Matteotti, dalla condanna a morte sulla sedia elettrica di Sacco e Vanzetti agli episodi della guerra civile spagnola, dalla cattura e morte di Cesare Battisti alla conquista dell'Etiopia… Subito dopo la Liberazione si assiste ad una proliferazione di testi dal sapore antifascista e di brani che echeggiavano ironicamente i contrasti politici del secondo dopoguerra: dispute tra la moglie democristiana e il marito comunista, commenti sulle elezioni politiche, cenni al Patto Atlantico o commenti sulla scomunica comminata al PCI dal Vaticano.
Il fatto, l'episodio o l'idea venivano estrapolati dai quotidiani e successivamente messe in versi dal cantastorie che colorava il testo e la narrazione in senso drammatico o ironico, a seconda del proprio spirito e del proprio stile.
L'elemento spesso polemico e moralizzante della narrazione, nei toni che oggi definiremmo di satira politica e sociale, erano giudicati dall'autorità un elemento sovversivo e pericoloso, perché ben si sa quale ruolo i cantastorie avessero nell'esprimere il malcontento popolare e nel diffondere a largo raggio e rapidamente l'informazione dei "fatti" tra gli strati più bassi della popolazione.
Si ricorda ancora, a tale proposito, l'episodio del cantastorie "Taiadèla" che in veste di ironico contestatore del fascismo cantò e suonò la canzone Vincere! indietreggiando, finendo per essere più volte ammonito dalle autorità del regime.