Francofurti ad Moenum, apud Ioannem Wechelum, 1584. L'umanista scozzese George Buchanan (1506-1582), calvinista e condannato dall'Inquisizione, tanto da subire anche il carcere, è autore di questa storia della Scozia, pubblicata in prima edizione a Edimburgo nel 1582. Questo esemplare della terza edizione ha subito un massiccio intervento censorio ad opera del proprietario, il monaco cassinese Arnoldo di Fiandra, per ordine dell'Inquisitore Generale di Venezia, come recano le note manoscritte sul verso e sul recto del frontespizio.
Francofurti ad Moenum, apud Ioannem Wechelum, 1584.
Francofurti ad Moenum, apud Ioannem Wechelum, 1584. "Nel nome di Dio. Amen. Io Arnoldo di Fiandra, monaco cassinese, con licenza del reverendo padre in Cristo F. Vincenzo da Brescia, Inquisitore Generale di Venezia, ho corretto ed espurgato questa Storia di Scozia di un autore condannato: la quale, così emendata e corretta mi ha concesso di leggere, fino al completamento della nostra opera sulle famiglie: terminato lo studio ha decretato che sia bruciata. E a testimonianza di ciò, dietro suo ordine ho scritto questa nota di mio pugno. Dal monastero di San Giorgio Maggiore a Venezia il 27 aprile 1596."
Francofurti ad Moenum, apud Ioannem Wechelum, 1584.
Helmaestadii, typis Iacobi Lucij, sumtibus Ambrosii Kirchneri, 1594. Anche questo esemplare è stato corretto e espurgato da Arnoldo di Fiandria, come è dichiarato nella nota finale analoga a quella apposta sull'opera di Buchanan. Entrambi i libri sono stati acquistati a Venezia nel 1596: è appunto in quell'anno che viene pubblicato l'indice di Clemente VIII che, riprendendo e ampliando le condanne dell'indice tridentino, in un'apposita Istruzione definisce con maggiore precisione le regole e le procedure dell'espurgazione, ammettendo anche l'espurgazione individuale. Poiché non era possibile che i tribunali dell'Inquisizione potessero ritirare e correggere tutte le copie di un libro, si concede che ogni possessore possa emendare il proprio esemplare su licenza del vescovo o dell'inquisitore.
"Nel nome di Dio. Amen. Io Arnoldo di Fiandra, monaco cassinese, con il permesso del reverendo padre in Cristo F. Vincenzo da Brescia, dell'Ordine di San Domenico e Inquisitore Generale del Sant'Officio del Serenissimo Stato e Città di Venezia, ho corretto ed espurgato questa Storia Giulia, divisa in due parti e opera di un autore condannato: la quale, così emendata e corretta mi ha concesso di leggere e trattenere. E in fede di questa concessione, la presente testimonianza di fedeltà, dietro mandato dello stesso R. P., ho scritto di mio pugno, nel monastero di San Giorgio Maggiore il 27 aprile 1596."
Basileae, sumptibus ac studio Ioannis Oporini, Ambrosii et Aurelii Frobeniorum, 1565. Partendo dai materiali raccolti da suo patrigno Conrad Licosthenes, il medico svizzero Theodor Zwinger (1533-1588) compilò questa monumentale raccolta di citazioni che abbracciano tutti gli ambiti della conoscenza, suddivise in rubriche che sono a loro volta ordinate sulla base di una ripartizione logica del sapere. Si tratta di una delle prime enciclopedie universali dell'età moderna. Nella prima edizione del 1565 l'opera era suddivisa in 19 tomi, ma venne progressivamente accresciuta nelle sei edizioni successive. Dal momento che molte citazioni erano tratte da scritti di autori condannati, se ne concedeva la lettura solo dopo l'espurgazione
Basileae, in officina Henrichi Petri, 1551. Il nome di Erasmo Osvaldo Schrekhenfuchs, matematico e studioso della lingua ebraica, compare nell'Indice del 1559 tra gli autori di cui sono condannate tutte le opere. Entrambi gli esemplari di questo suo commento a Tolomeo, pubblicato a Basilea nel 1551, sono stati espurgati eliminando tutti i riferimenti al suo nome, che è stato cancellato con l'inchiostro o coperto con strisce di carta
Omnia opera, praeter geographiam, castigata ab Erasmo Osvaldo Schrekhenfuchsio, & ab eodem praefatione, & annotationibus illustrata.
Omnia opera, praeter geographiam, castigata ab Erasmo Osvaldo Schrekhenfuchsio, & ab eodem praefatione, & annotationibus illustrata.
Libellus de sphaera. Accessit eiusdem autoris Computus ecclesiasticus, et alia. Cum praefatione Phi: Melanthonis. Witebergae, per Ioannem Cratonem, 11 mai. 1553. Il Tractatus de sphaera (circa 1230) del matematico e astronomo inglese John of Holywood, il cui nome è stato latinizzato in Johannes de Sacrobosco, fu in assoluto il trattato di astronomia più diffuso nel Medio Evo. La prima edizione a stampa apparve a Ferrara nel 1472, da allora continuò ad essere stampato per altri due secoli ed ebbe numerosi commentari, tra cui questo di Filippo Melantone (nome italianizzato di Philipp Schwarzerd) l'umanista e teologo tedesco, amico di Lutero, che fu uno dei maggiori protagonisti della Riforma protestante. In questi esemplari, le pagine della sua prefazione sono state eliminate e cancellate in quanto opera di un autore condannato.
Libellus de sphaera. Accessit eiusdem autoris Computus ecclesiasticus, et alia. Cum praefatione Phi: Melanthonis.
[Venezia, Pietro Nicolini da Sabbio e Melchiorre Sessa], 1553.
Liber de sphaera. Praefatio Philippi Mel. [Venezia, Pietro Nicolini da Sabbio e Melchiorre Sessa], 1553.
Tiguri, excudebat Christophorus Froschoverus, 1582. L'opera del filologo e teologo zurighese di confessione calvinista Johann Wilhelm Stuck tratta delle tradizioni culinarie dell'antichità con una descrizione dettagliata delle cerimonie e delle consuetudini relative ai convivi e banchetti di tutti i popoli. I brani espurgati in questo esemplare si riferiscono in particolare alla storia delle tradizioni cristiane.
Francofurti, ex officina Ioannis Sauri, 1599. Antoine Mizauld, medico e astrologo di Margherita di Valois, compose molte opere d'argomento astronomico, medico, botanico e meteorologico, tra cui i celebri trattati Secrets de la Lune (1571) e Harmonia Coelestium Corporum & Humanorum (1555). Le sue Centurie, in cui sono raccolti 1.200 aforismi, trattano di curiosità naturali e soprannaturali, in una mescolanza di scienza e superstizione che è tipica di un'epoca di transizione come fu il Cinquecento.
Centuriae IX memorabilium [et alia].
Centuriae IX memorabilium [et alia].
Orationes X. De duplici coronatione Caroli V apud Bononiam historiola. Epigrammata. Coloniae, Ioannes Soter, 1535. L'alchimista e astrologo tedesco Agrippa di Nettesheim (1486 - 1535), autore del De occulta philosophia, in cui definisce la magia come la vera scienza, fu un tipico esponente dell'ermetismo e della cultura magica e occultistica rinascimentale. Condannato per eresia, le sue opere furono bandite e messe all'indice. In una nota manoscritta si dichiara che questo volume fu emendato da "d. Michael Clericus Regularis Sacrae Theologiae professor" dietro mandato dell'inquisitore.
Epitome bibliothecae C. Gesneri, conscripta a C. Lycosthene, locupletata per Iosiam Simlerum. Tiguri, apud Christophorum Froschoverum, mar. 1555. Il nome del grande naturalista zurighese Konrad Gesner (1516-1565) fu incluso nell'Indice tra gli autori considerati eretici, dei quali venivano proibite tutte le opere. Successivamente l'Indice pubblicato dall'Inquisizione spagnola a Madrid nel 1612 - 1614 ne ammetteva la lettura solo dopo l'espurgazione. Il Gesner è stato anche definito il "padre della bibliografia" per una delle sue opere maggiori: la Bibliotheca Universalis, pubblicata nel 1545. Dieci anni dopo il suo discepolo Josias Simler ne curò una sintesi, anch'essa da sottoporre a espurgazione. In questa copia si avverte in particolare che "eos omnes authores, qui hiusmodi XX signo notati sunt hereticos esse atque eorum opera a Concilio Tridentino damnata, et prohibita rite et iuste fuisse" (tutti quegli autori che sono segnati con il segno XX sono eretici e le loro opere sono state ufficialmente e giustamente condannate e proibite dal Concilio tridentino).
Epitome bibliothecae C. Gesneri, conscripta a C. Lycosthene, locupletata per Iosiam Simlerum. "Notandum est eos omnes authores, qui hiusmodi XX signo notati sunt hereticos esse atque eorum opera a Concilio Tridentino damnata, et prohibita rite et iuste fuisse" (Da notare che tutti quegli autori che sono segnati con il segno XX sono eretici e le loro opere sono state ufficialmente e giustamente condannate e proibite dal Concilio tridentino).
Epitome bibliothecae C. Gesneri, conscripta a C. Lycosthene, locupletata per Iosiam Simlerum.
Epitome bibliothecae C. Gesneri, conscripta a C. Lycosthene, locupletata per Iosiam Simlerum.
Historicum opus, in quatuor tomos divisum. Basileae, ex officina Henricpetrina, aug. 1574. Lo storico protestante Simon Schard (ca. 1535-1573) è l'autore di questa monumentale raccolta di scritti sulla storia antica e contemporanea: il primo volume tratta del Sacro Romano Impero, mentre gli altri due si riferiscono ai regni di Carlo V, Ferdinando I e Massimiliano II, con ampie notizie sulle relazioni con l'Impero Ottomano e sulle incursioni turche in Europa. Come avverte la nota in calce al primo volume, l'opera è stata emendata con l'eliminazione dei brani di autori condannati. Il proprietario ha sostituito le lacune con fogli bianchi, in modo che fosse più agevole verificare i testi censurati, confrontando questo esemplare con una copia integra.
Historicum opus, in quatuor tomos divisum. Basileae, ex officina Henricpetrina, aug. 1574
Historicum opus, in quatuor tomos divisum. Basileae, ex officina Henricpetrina, aug. 1574.