Franco Vaccari, Le tracce. Bologna, Sampietro, 1966, [160] p., 23x23 cm. Ediz. di 1000 copie num. 0-999 per il mercato italiano, più 1000 copie segnate I-M per il mercato estero, più 1000 copie senza numero. (Biblioteca Civica Poletti, Modena)
Il libro fa parte dei racconti visivi, delle storie fotografiche con cui Franco Vaccari si interessa alla vita quotidiana della città. Graffiti, scritte e immagini murali tracciati sulle pareti di caserme, scantinati, metropolitane e case popolari, sono i reperti di un'umanità senza volto che la macchina fotografica salva dalla distruzione, che l'artista cataloga con la pazienza di un archeologo. Ne vien fuori un museo epigrafico, una sorta di biblioteca delle strade, per dirla con Maiakovski, in cui questa scrittura primitiva rompe i tabù linguistici, scavalca le censure, libera la rabbia e fa riflettere sul rapporto tra la spontanea creatività di ciò che è popolare, rispetto al "popular" imposto dai mass-media.