Comune di Reggio Emilia

Ed. Ald. E 11


Ovidius Naso, Publius. P. Ovidij Nasonis vita per Aldum excerpta. Heroidum epistolae. Amorum lib. III [et alia]. Venetiis, in aedibus haeredum Aldi, et Andreae soceri, ian. 1533. 8°, [12], 172, [8] c.

Legatura in cuoio di capra bruno decorato a secco e in oro. Rosetta esalobata e foglia d’edera rispettivamente accantonata esterna e interna negli angoli della cornice dorata. Al centro del piatto la Fortuna entro le scritte sul piatto anteriore, "L AMORVM/OVIDII" e "L A E". Tracce di quattro lacci in tessuto verde. Cucitura su tre nervi alternati a quattro apparenti. Tagli colorati in blu, al piede iscrizione ms. di mano antica: “Ouid. Amor.” Stato di conservazione: mediocre – discreto. Diffuse gore biancastre sul piatto anteriore. Angoli ricurvi e sbrecciati.

L’impianto ornamentale e le note tipografiche consentono di assegnare la legatura del genere trade binding1 o editoriale al secondo quarto del secolo XVI, eseguita a Venezia da Andrea di Lorenzo o Mendoza binder.

Artigiano attivo a Venezia dal 1520 al 1555 circa., lavorò per Diego Hurtado de Mendoza, ambasciatore spagnolo a Venezia dal 1539 al 1547, e per altri personaggi importanti come Benedetto Curzio, ambasciatore del duca di Milano Francesco II Sforza presso la Serenissima. Ilse Schunke si è riferita a lui connotandolo impropriamente come Wanderbuchbinder o legatore ambulante: pare avesse precedentemente esercitato la professione a Pavia e a Milano. Tenuto conto della sua attività a Venezia per Federico Torresani, sembra corretto denominare questo legatore, almeno nella sua attività iniziale, come Torresani binder. Le legature, eseguite con meticolosità, sono talora caratterizzate dalla presenza del titolo dell’opera, dal nome del possessore e dall’anno di esecuzione del lavoro. Il Mendoza binder è stato pure l’esecutore di una particolare decorazione a filetti paralleli, costituita da una serie di filetti dorati equidistanti, alternati a due filetti a secco, disposti verticalmente a colmare i piatti2, e da un medaglione centrale. Nelle legature di questo Maestro colpisce la modernità dello schema decorativo3.
Anthony Hobson ne ha scoperto l’identità (Andrea di Lorenzo) attraverso documenti d’archivio. Lo stesso autore ha presentato nel volume Renaissance book collecting un elenco di circa 370 esemplari, definendone le caratteristiche cui vanno aggiunte almeno dieci4 altre legature (esclusa quella presentata) quindi rinvenute. La maggior parte delle sue coperte si trovano in biblioteche pubbliche. Ricordiamo quelle più importanti per numero di esemplari: Biblioteca dell’Escorial (censiti 147), Nazionale di Monaco di Baviera (34), Nazionale di Francia, Parigi (26), Museo Correr di Venezia (23), Bodleian Library di Oxford (14), British Library di Londra (12), Pierpont Morgan Library di New York (9), Biblioteca Vaticana di Roma (8). Esemplare non incluso nella lista di 385 legature di questo genere redatta da Anthony Hobson. Questa Biblioteca custodisce un altro esemplare (cfr. Ed. Ald. F 35) editoriale riferibile a questo atelier. Usuale nelle legature italiane del tempo la Fortuna6.

 
Note di dettaglio