corrado costa

 

Il fondo librario e documentario di Corrado Costa – poeta, scrittore, autore di teatro,  intellettuale poliedrico di grande intelligenza e ironia – è costituito dalle pubblicazioni,  da parte dei volumi provenienti dalla sua biblioteca, dai manoscritti e dattiloscritti, editi e inediti, dalla sua produzione teatrale, dalla corrispondenza e da una serie di materiali grafici e fotografici, audio e video.

    

corrado costa

Corrado Costa – poeta, scrittore, autore di teatro e pittore,  intellettuale poliedrico – è nato a Mulino di Bazzano (Parma) nel 1929 ed è morto nel 1991 a Reggio Emilia, città dove ha vissuto ed esercitato la professione di avvocato.

Nei primi anni Sessanta stringe una duratura amicizia con Giorgio Celli, Antonio Porta, Nanni Scolari (allievo di Luciano Anceschi) e Adriano Spatola, coi quali fonda «Malebolge», una rivista di letteratura d’avanguardia, parasurrealista. Più tardi entra nel Gruppo 63, esperienza che Costa sottolinea ad ogni occasione, anche se resta ai margini del gruppo, considerato un dilettante d’ingegno. Dall’esperienza del Gruppo 63 la schiera di amici s’infoltisce con Nanni Balestrini (che lo introduce nell’ambiente del «Verri», la rivista di Anceschi), Giulia Niccolai, Patrizia Vicinelli e Alfredo Giuliani (che lo invita a partecipare alla fondazione di «Quindici»). S’infoltiscono anche le riviste letterarie cui collabora: «Nuova Corrente», «Revolver», «Tam Tam», «Alfabeta», «Cervo Volante». Numerose sono state anche le pubblicazioni, plaquettes spesso di un centinaio di copie, poemi inseriti in cataloghi di amici pittori, etc.: Pseudobaudelaire (Scheiwiller, Milano, 1964; 1986); Blanc, in collaborazione con Claudio Parmiggiani (id., 1968); L’equivalente (id., 1969); Inferno provvisorio (Feltrinelli, Milano, 1971); Per una teoria delle ombre (La Nuova Foglio, Macerata, 1971); Tre poemi-flippers, in collaborazione con William Xerra (Studio Sant’Anna, Milano, 1972); Invisibile pittura (Editrice agma, 1973); Santa Giovanna Demonomaniaca (id.); La sadisfazione letteraria (Cooperativa Scrittori, Milano, 1976); La piedra colectiva – Canciones con movimiento, in collaborazione con Nanni Balestrini (Exit Ed., Forlì, 1978); The Complete Films (Red Hill Press, Los Angeles-San Francisco, 1983); Il fiume (Edizioni Vicolo del Pavone, Piacenza, 1987). Artista poliedrico, negli ultimi anni ha preso parte a molte letture di poesie in pubblico in varie parti del mondo e più volte a Milano-Poesia, un appuntamento tra i più importanti della performance poetica. Si è occupato di poesia visuale, sonora, di pittura ed ha prodotto una quantità di disegni su ogni tipo di carta. Nell’88 inventa un personaggio, Frank il Bacillo, una serie di minuscoli disegni che Valerio Miroglio gli pubblica, per più di un anno, sul «Bollettino della Vittoria», il mensile più piccolo della storia e del mondo.

l'archivio

Il fondo librario e documentario di Corrado Costa donato alla biblioteca Panizzi è costituito dalle pubblicazioni di Costa e da parte dei volumi provenienti dalla sua biblioteca, dai manoscritti e dattiloscritti, editi e inediti, dalla sua produzione teatrale, dalla corrispondenza e da una serie di materiali grafici e fotografici.
Il lavoro di riordino e di sistemazione dell’Archivio Costa è stato particolarmente complesso per le condizione di grande disordine in cui versavano i materiali provenienti da diverse sedi: l’abitazione di Costa, il suo ufficio di avvocato e il Mulino di Bazzano. Si sono rese necessarie pazienti operazioni di riunificazione di carte rimosse dal loro contesto originario e di ricomposizione di unità archivistiche che, per i più diversi motivi, erano state smembrate, in molti casi non è stato agevole pervenire ad una datazione certa degli scritti.
La struttura dell’Archivio si articola in sei sezioni:
Poesia Sono raccolti in questa sezione i materiali documentari, in particolare manoscritti e dattiloscritti, relativi alla produzione poetica di Costa, a partire dalle primissime prove infantili fino alle ultime composizioni del 1990.
Teatro Oltre ad una significativa presenza di materiali giovanili, vi sono documentate le principali opere teatrali di Costa.
Prosa La sezione raccoglie i testi in prosa di carattere letterario, i saggi, i contributi critici, gli articoli per riviste e periodici, i testi delle interviste e delle lezioni di Costa, dagli anni dell’immediato dopoguerra fino al 1991.
Corrispondenza Le lettere inviate a Costa sono state raccolte in 201 fascicoli ordinati alfabeticamente per cognome del mittente.
Documenti vari materiali scolastici, note e appunti su argomenti letterari e politici, tessere di associazioni, attestati di premi, ricevute per diritti d’autore e per incarichi professionali, materiali promozionali relativi ad eventi culturali ai quali Corrado Costa ha partecipato o collaborato.
La documentazione fotografica presente nell’Archivio è in parte custodita presso la Fototeca della biblioteca.
Altri materiali sono arrivati successivamente alla prima donazione, grazie ad amici e collaboratori come Rosanna Chiessi, Paul Vangelisti, Ivano Burani, Dina Buccino e Antonio Fava, Tiziana Cabassi, Uberto Pieroni, Fiorenzo Fauli e naturalmente Amedea Donelli, arricchendo così l’archivio di interi settori di documenti audio e video, di libri d’artista di fotografie e di testimonianze preziose, in gran parte pubblicati in queste pagine.

le pubblicazioni


Corrado Costa
Poesie infantili e giovanili (1937-1960)
Opere poetiche I

A cura di Chiara Portesine
Ancona, Argolibri, 2020, p. 320, 17 cm

Corrado Costa
Poesie edite e inedite (1947-1991)
Opere poetiche II
A cura di Chiara Portesine
Ancona, Argolibri, 2021, p. 500, 17 cm
 
Questi volumi, pubblicati dalla Argolibri in collaborazione con la biblioteca Panizzi, inaugurano la serie dedicata all’opera completa di Corrado Costa, dalla produzione poetica ai componimenti in prosa, dagli scritti teatrali alla produzione grafica dei disegni. Dato lo sterminato corpus di manoscritti, dattiloscritti e pubblicazioni per lo più introvabili, conservati nell’archivio costiano custodito presso la biblioteca Panizzi, l’opera poetica è stata suddivisa in due volumi: il primo dedicato alle composizioni infantili e giovanili e il secondo alle opere della maturità artistica. Entrambi sono stati curati da Chiara Portesine.


 

Corrado Costa
La moltiplicazione delle dita
Con una lettera di Fortini e una Lettera smarrita
A cura di Andrea Franzoni e Roberta Bisogno
Ancona, Argolibri, 2019, 113 p., 20 cm + 1 carta allegata
 
Volume che per la prima volta raccoglie le 11 prose sperimentali e i 40 disegni di Corrado Costa apparsi su “Il Caffè”, rivista prima mensile e poi bimestrale di attualità e cultura diretta da Giambattista Vicari, e uscita con testate diverse tra il 1953 e il 1977.
Il libro intende aprire uno scorcio importante su un modo di fare letteratura – quello su rivista –oggi apparentemente scomparso, e su una stagione essenziale della poesia europea: quella delle scritture collettive, quella della Beffa, quella del Gioco delle parti (se il lettore vuol leggere deve giocare) come gioco principale nella società. I livelli di lettura si alzano e si abbassano, e ad accompagnarli, vi sono i disegni dell’autore. Qualora la parola stanchi, la leggibilità di questi buffi personaggi, la sovrapposizione delle loro parti, la loro moltiplicazione saprà indicare al lettore la via da intraprendere.
recensione di Chiara Portesine



Corrado Costa
The complete films and other texts
New english translation by/di Paul Vangelisti
with italian original text
Genova, Editrice Zona, 2012 p. 168
 
Ebook con testi in italiano e in inglese pubblicato dalla casa editrice Zona nella collana “Logosfere. English Italian Poetry e-Books” curata da Marco Giovenate che firma anche la prefazione.



Corrado Costa
La sadisfazione letteraria​
a cura di Michele Zaffarano, Mariangela Guatteri e Marco Giovenale
con traduzione in inglese di Paul VangelistiLa
TLC editore, collana Benway, 2013
 
Si segnala la prima ripubblicazione – per la prima volta dopo più di 35 anni – di un testo capitale per una particolare scrittura di ricerca di secondo Novecento (e di oggi): La sadisfazione letteraria di Corrado Costa volume èdito da La Colornese – Tielleci nella collana Benway, a cura di Michele Zaffarano, Mariangela Guatteri e Marco Giovenale con traduzione in inglese di Paul Vangelisti.
Un libro in prosa fondamentale, di grande attualità, che malauguratamente mancava dagli scaffali delle librerie da molti anni: la ripubblicazione del testo è stata possibile grazie al consenso della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che conserva l’archivio di opere e materiali editi e inediti del poeta, tutti di grandissimo interesse.
La sadisfazione letteraria, uscito per la prima volte nel 1976 per Cooperativa Scrittori, funziona come brillante racconto lunare in più tappe, ed è in fondo anche un ironico e giocoso manifesto poetico-erotico, sulla “scrittura che non vuole più riprodurre, né servire alla riproduzione” (del reale).
Corrado Costa è stato il protagonista generoso e geniale di molte iniziative, riviste letterarie, festival, in una stagione di poesia assai viva, tra gli anni Sessanta e Ottanta, che ha visto accanto a lui autori del calibro di Adriano Spatola, Giulia Niccolai, Nanni Balestrini, Patrizia Vicinelli. Gioco, affabulazione, sperimentazione linguistica, libertà intellettuale e impegno politico erano il sale dei sodalizi letterari di quegli anni, ormai passati alla storia (esemplare l’amicizia che legava Costa a Spatola, che dal Mulino di Bazzano operava attraverso le edizioni Geiger e la storica rivista “Tam Tam”).
La ripubblicazione de La sadisfazione letteraria, che in questa nuova edizione si avvale oltretutto della traduzione in inglese curata da Paul Vangelisti, è un modo per rendere accessibile anche ai lettori non italiani la scrittura di uno degli autori più importanti della letteratura italiana del secondo Novecento.



Corrado Costa
I minimi sistemi e altre storie
a cura di Eugenio Gazzola
Parma, Diabasis, 2014
 
Il volume riunisce testi inediti di Corrado Costa scritti alla fine degli anni Ottanta: tre racconti e un testo teatrale, in cui le due personalità dell’autore – l’avvocato e il poeta che si contendono eternamente la scena dietro alla medesima maschera – si incontrano nelle retrovie del processo a Galileo, con prelati teologi a un tempo inquisitori e inquisiti (I minimi sistemi); e tra le pieghe di un’indagine giudiziaria condotta tra personaggi grotteschi: artisti, amanti irregolari, perdigiorno, possidenti rentiér, criminali, sullo sfondo della tranquilla provincia parmense (Poche storie).
Lo sfondo emiliano degli episodi di Poche storie fa emergere intrecci leggeri che ricordano a un tempo il racconto poliziesco e la commedia all’italiana. La scrittura è secca ed essenziale come quella degli autori americani di genere, ma il racconto e i dialoghi sono intarsiati di citazioni scientifiche, rimandi della cronaca quotidiana del tempo e a materiali dell’indagine giudiziaria come i verbali di polizia e gli interrogatori. Il tutto assemblato con la leggerezza citazionistica e documentaria di alcuni grandi esempi della letteratura postmoderna.
Il testo teatrale I minimi sistemi richiama fin dal titolo la celebre opera di Galilei sull’ordine dell’universo e mette in scena le riunioni di tre teologi e di una serva nel tempo in cui lo scienziato compariva dinnanzi al Santo Uffizio. Un retroscena della storia con personaggi reali (i tre sono membri di una apposita commissione istituita dal papa) il cui dialogo comicamente serrato fa crescere intorno a loro un’aura di sospetto che finirà per imprigionarli.
Tanto l’invenzione quanto la scrittura sono quelle del miglior Costa poeta e affabulatore, uomo di scena, comico arguto e irridente che rovescia i fatti della vita in giochi linguistici e apparizioni stranianti di personaggi dell’arte e della letteratura.



Ivanna Rossi
Poesia oscura con presa. Leggere Corrado Costa
Reggio Emilia, Edizioni Consulta, 2013
 
«Sono un poeta dada zen della costa ovest». Amava presentarsi così l’autore reggiano Corrado Costa, nascondendo in tale erudita, ironica e intrigante descrizione gli elementi del suo stile: il gioco verbale, l’enigma, il non detto, l’invisibilità. La soluzione del rebus contenuto in questa definizione è tuttavia a portata di mano, tra il surrealismo e la patafisica, le filosofie orientali, le suggestioni della West Coast americana e della beat generation. A tali componenti si associavano una grande curiosità, il piacere del divertissement, ma pure della sperimentazione di nuove forme d’espressione, una profonda conoscenza letteraria e filosofica. Ivanna Rossi con Poesia oscura con presa ha cercato di sciogliere quel complesso intreccio che Andrea Cortellessa, sulla rivista “Alfabeta”, individua come paradosso di una “assenza-presenza”. Il libro, giudicato “assai singolare, e felicemente disordinato”, diviene per Cortellessa prezioso “proprio per la caparbietà di spiegare tutto: incluso quello che non vale la pena di spiegare, così come quanto spiegare davvero non si può”. L’approfondita indagine della Rossi, che propone un viaggio fra le opere e la vita di Costa, inizia dal rebus iconografico intitolato Poesia oscura con presa, riprodotto sulla copertina del volume, e giunge sino a Il fiume , il testo più significativo e conosciuto; rivisita luoghi, quali il Mulino di Bazzano (punto di ritrovo in Val d’Enza degli amici Balestrini, Spatola, Niccolai, Xerra e Vangelisti) e il laboratorio cavriaghese Pari&Dispari di Rosanna Chiessi; ripercorre esperienze artistiche legate al Gruppo 63 e a Fluxus. Tuttavia l’interrogativo resta: si può parlare di soluzioni per l’enigmatico e affascinante gioco poetico di Costa, che “ti tira via in continuazione il tappeto da sotto i piedi”? Spiegare l’autore, afferma Ivanna Rossi, «è un’operazione paradossale, perché significa mettere in luce le sue complicazioni e porsi una quantità di domande. Complicare per spiegare». Per questo motivo il “poeta dada zen della costa ovest” appare inafferrabile: con il suo “leggero volteggio sull’orlo dell’abisso” (e in definitiva sulla condizione dell’uomo moderno) costringe il lettore ad un continuo inseguimento, sul percorso di suggestioni e interpretazioni d’una scrittura sempre più caratterizzata dai temi dell’assenza e del nulla.
(Giovanni Guidotti)



Corrado Costa
Numero monografico della rivista “il verri”
fondata da Luciano Anceschi
n. 52, anno LVIII, giugno 2013
Milano, Edizioni del Verri, 2013
 
Il nuovo fascicolo de “il verri” dedicato a Corrado Costa si compone di una vasta sezione di materiali d’autore che, in ordine cronologico, raccoglie testi scritti tra il 1954, quando Costa aveva circa 18 anni, e il 1980, accompagnati da tre pregevolissime opere grafiche, una delle quali campeggia in copertina; comprende poi un testo di Nanni Balestrini, amico e sodale di Costa; una sequenza di saggi di Gian Luca Picconi, Luigi Ballerini, Eugenio Gazzola, Marco Berisso, Milli Graffi, Alessandro Giammei, Giovanni Anceschi; una testimonianza, ricchissima, di Aldo Tagliaferri; due testi-saggi di Marco Giovenale, Andrea Inglese, e un’ulteriore testimonianza-presentazione di Giulia Niccolai.
commento di Gian Luca Picconi

i disegni

I fogli coi disegni rispondono a diverse tipologie stilistiche, dai calembours ai labirinti, dai giochi verbo-visivi ai manichini, e si presentano a volte sciolti, realizzati su post-it o su cartoncini e cartoline reimpiegati, a volte già raggruppati in serie, come ad esempio quelli che riempiono interi blocchi da disegno. La loro realizzazione risponde a scopi diversi: in certi casi la pubblicazione, in altri il capriccio della scrittura automatica oppure il bisogno di cambiare linguaggio rispetto alla scrittura poetica.
 
Calembours
Caos linguistico
Manichini
 
Che cosa c’è soprattutto visto che “indicano direzioni fuori dal complemento di luogo” questo essere qui può essere lì o là o anche solo un po’ più in là. In tutti i modi (ma quali) l’essere qui non è essere qui dietro non perché non sia probabile ma perché è troppo probabile che lui sia qui dietro ragione per cui ce lo stiamo tenendo qui buono buono facendo finta lui di non esserci e noi di non saperlo. Essere dove? Bella domanda e bella ipotesi se la domanda precede la risposta e in certo modo la anticipa. L’intenzionalità dell’essere “essere dove” di un buffardello Corrado Costa quale lui era e gli piaceva essere chiamato così pone il problema della riconoscibilità del testo rispetto all’autore e dell’autore rispetto al testo ma soprattutto il complemento di luogo dentro o fuori poco importa dice l’inafferrabilità del testo rispetto al luogo rispetto all’autore rispetto al tempo e rispetto alle “loro posizioni”. È in questo senso che studiare o analizzare o leggere o contemplare l’archivio Costa ti immette in un luogo che è un tutto parcellizzato nel quale le storie letterarie e le vicende personali si intrecciano e si rincorrono obbligandoci a un interrogativo costante: “ma dove?”, come i disegni rispetto ai testi e quelli rispetto a… già rispetto a dove dove siamo in un fumetto in una lucubratio post cenam in appunti che senza interpunzioni appaiono un tutto composito appunto e spunti che sono dei flashback o dei feedback rispetto a un evento che non ha mai avuto luogo. Dove ogni foglio ogni frammento è un secondo rispetto agli anni impiegati per redigerli. Poi improvviso folgorante un luogo noto per modi e vicende che fa dire al lettore ma certo ma…, ma no non è proprio quello è qualcosa che gli somiglia adesso è spostato è sì proprio così

“come al solito
poco fa, qui
a venti centimetri circa sopra le righe, qui
dove c’era in aria il mio dito che segnava in aria
c’era una direzione che
si sbaglia a scrivere”.
Mario Bertoni, 21 aprile 2014

 

i libri d'artista

Nell’autunno 2011, Amedea Donelli dona alla Biblioteca Panizzi 20 libri d’artista in copia unica realizzati, per lo più negli anni Ottanta, con le tecniche del collage-décollage derivata dai manifesti strappati, del disegno, dell’acquerello. È una produzione di particolare importanza per approfondire la lettura di tutta l’opera di Corrado Costa e va a completare la raccolta delle edizioni a stampa di libri d’artista nati dalla collaborazione con amici poeti e artisti e già presenti in larga parte nelle collezioni della Biblioteca Panizzi, grazie alla donazione che ne fecero gli eredi subito dopo la sua scomparsa, nel 1991.
Nel mio ricordo, molti di quelli che ora chiamiamo libri d’artista, erano per Corrado un divertimento notturno, intimi come il diario di un adolescente, nascosti in casa in un cassetto, solo pochi considerati libri da rilegare e quasi mai mostrati, neanche agli amici. (Amedea Donelli, 2012)
 
sfoglia i libri d’artista

i video, gli audio

Costa legge Costa

Corrado era avvocato e praticava la professione per vivere. Nel ricordare la sua voce “recitante”, così abile nelle pause e negli effetti, quella sua voce avvolgente e convincente, se tento di definire e puntualizzare i pregi stilistici della sua oralità e della sua poetica, direi che, grazie a una sua personale e profonda coscienza linguistica innestata agli studi della teoria del linguaggio e al pensiero giuridico, egli avesse la capacità di trasmettere all’ascoltatore tutte le sfaccettature, le implicazioni e le concatenazioni insite nel testo. Questa è l’impressione che mi fece la prima volta che l’ascoltai e che mi sarebbe poi sempre stata riconfermata negli anni. (Giulia Niccolai, 2001)
Buona parte dei file audio che pubblichiamo sono stati tratti dalla rivista sonora “Baobab. Informazioni fonetiche di poesia” – per una dettagliata storia della rivista leggi qui –, a cura di Adriano Spatola, pubblicata a Reggio Emilia dalle edizioni Pubbliart di Ivano Burani, a partire dal 1978, col contributo dei più importanti poeti sonori della neoavanguardia poetica. Su “Baobab” Corrado Costa ha pubblicato diverse sue performance di lettura poetica.
La poesia si risolve meglio con la voce del poeta piuttosto che con la pagina scritta che risulta impersonale. Con BaoBab riusciamo a fermare la voce del poeta nel momento stesso in cui si esprime perché la voce del poeta arricchisce e reinventa il testo rendendolo un documento unico e irripetibile. (Ivano Burani, 1981)
 
ascolta i file audio sul canale youtube delle biblioteche
 


 

Videopoesia

I video proposti sono stati pubblicati dalla videorivista di poesia Videor, pubblicata a Roma da La Camera Blue, diretta da Elio Pagliarani con Nanni Balestrini, Corrado Costa, Vito Riviello, Adriano Spatola.
La videorivista di poesia Videor nasce nel 1988  e per nove numeri presenta le personalità poetiche che, ad alti livelli di stile, con le loro performances riportino la preziosa opacità della scrittura nel mondo della comunicazione e della trasparenza – l‘immagine della voce in televisione. Responsabile dell’edizione è Orazio Converso che ha gentilmente fornito alla biblioteca Panizzi il materiale e il supporto tecnico per la pubblicazione in bassa risoluzione.
Due video fanno riferimento a Cenerentola – è disponibile anche il solo file audio –, libro d’artista realizzato nel 1989 in copia unica, composto da una copertina con il titolo, e da 12 carte con collage-décollage e pagine di testo tagliate e cancellate. Il libro nasce da due operazioni analoghe, quella cioè di utilizzare il testo originale di un’edizione anni Settanta della favola di Cenerentola, per poi mutilarlo con tagli o cancellature, fargli perdere il senso originario così che ne assuma di nuovi e diversi, e l’altra che è quella di strappare manifesti pubblicitari e ricontestualizzarli sulle pagine accanto al testo. Il libro è andato perduto. (cfr. Chiara Panizzi, Bibliografia S-completa dei libri d’artista di Corrado Costa, in: Il titolo lo mettiamo dopo, Reggio Emilia, biblioteca Panizzi, 2012, p. 89).
 
vedi i video sul canale youtube delle biblioteche
 


 

Le canzoni

Nell’archivio di Corrado Costa conservato presso la biblioteca Panizzi, è presente una sezione “Testi e appunti per canzoni”.
Il primo fascicolo contiene una ventina di manoscritti e appunti con testi di canzoni, scritti sui fogli di un calendario del 1960.
Il secondo fascicolo comprende 43 dattiloscritti di canzoni, 16 delle quali vennero musicate, come indicato sui fogli stessi. Fra coloro che collaborarono in qualità di musicisti per dar voce ad alcune di queste canzoni figurano Arduino Gottardo, Vanni Catellani, Fiorenzo Fauli, Uberto Pieroni.
Le uniche registrazioni sonore che ci sono pervenute sono relative alle 5 canzoni musicate nel 1960-61 da Fiorenzo Fauli e alle 8 canzoni musicate da Uberto Pieroni e cantate da Giancarlo Sacchini (detto Jonny Sacco), pubblicate nell’album “Sacco ascendente cancro” nel 1981.
Nel primo caso Fiorenzo Fauli scrive la musica adattandola a testi preesistenti; nel secondo caso è dalla collaborazione fra Corrado Costa, Uberto Pieroni e Johnny Sacco che vengono ideate e realizzate le singole canzoni.
 
• consulta il file con i testi delle canzoni
 
Corrado Costa e Fiorenzo Fauli
Fiorenzo Fauli, musicista di spicco del jazz in ambito reggiano a partire dal secondo dopoguerra, tra il 1961 e il 1962 musicò alcuni testi per canzoni scritti da Corrado Costa, che fu suo compagno di scuola e amico. È solo nel 2014 che Fauli decide di registrare un CD, da distribuire agli amici, di cui disegna anche la copertina. Una copia arriva anche alla biblioteca Panizzi, che coglie l’occasione per pubblicare le cinque canzonie per ringraziare Fiorenzo Fauli di questa preziosa testimonianza:
«Conoscevo Corrado Costa fin dall’infanzia, come suo compagno di scuola alle elementari di via L. Nobili. Abbiamo avuto percorsi diversi fin dopo la laurea, per rifrequentarci poi verso i primi anni Sessanta in occasione di piacevoli serate musicali alle quali con Corrado, estroso animatore, partecipavano personaggi come Loris Malaguzzi, Renzo Bonazzi ed altri.
Dopo il periodo musicale del “Crostolo River Trio” cantavo, accompagnato dalla mia chitarra, le canzoni di Gino Paoli, Marino Bareto, Bruno Martino ecc. Ricordo che Corrado rimase affascinato da Il cielo in una stanza  al punto da scrivere di getto le parole di Sera d’autunno.
L’albero renitente, Il bimbo bravo, La donna assassinata e Il verme solitario le aveva scritte in precedenza. Rammento che quest’ultima fu cantata al Teatro Municipale dall’attrice Edmonda Aldini. Soltanto L’albero renitente faceva parte del mio repertorio di incontri con amici. I testi delle canzoni li musicai negli anni 1961-1962 e da allora sono rimaste dentro un cassetto di casa. Corrado, entusiasta come sempre, avrebbe voluto pubblicarle e per questo mi portò a Torino presso Italia Canta, noto centro culturale politicizzato, ma ciò non diede alcun risultato. Solo recentemente, sollecitato dal mio amico Gigi Sidoli, mi sono deciso a riesumarle realizzando così un CD ad ulteriore testimonianza di ciò che Corrado Costa ci ha lasciato». (Fiorenzo Fauli)
vedi articolo della Gazzetta di Reggio del 22/01/1961
 
ascolta i file audio sul canale youtube delle biblioteche
 
Sacco ascendente cancro
“Quando nel 1980 l’editore Ivano Burani, titolare, all’epoca, delle Edizioni Musicali Elytra di Reggio Emilia mi contattò, mi propose, unitamente all’amico Johnny Sacco, con il quale collaboravo come arrangiatore e compositore nel suo studio di registrazione di Cavriago, l’idea di progettare e realizzare un LP con testi di Corrado Costa e con mie musiche, che sottolineasse gli aspetti più caratteristici del tema della “magia” in generale. Colsi subito positivamente l’occasione ed iniziò la collaborazione con Corrado che volle ascoltare le mie idee musicali che avevo o già in mente, o che in corso d’opera potevano nascere dall’idea primaria.
Il mio interesse da tempo per la materia e lo scambio di idee tra noi, (Johnny compreso), portò gradualmente ad imbastire sia i testi che le partiture dell’opera nel suo insieme. Passavamo le serate sul divano dello studio di registrazione, gomito a gomito io e Corrado, scambiandoci le reciproche volontà e necessità di creare un felice e accattivante connubio tra musica e parole, cancellando frasi, riscrivendole, suonando le idee musicali al pianoforte e all’occorrenza modificandole o adattandole al testo. Lentamente, ma con grande entusiasmo, passammo alla realizzazione pratica delle singole idee/canzoni che, anche attraverso le diversificate soluzioni melodiche, armoniche e ritmiche, portarono alla completezza dell’opera.
Personalmente, provenendo dalla musica classica, ma senza mai abbandonare l’ampio significato ed espressione della musica, ritengo che il risultato fu entusiasmante e, riascoltato a distanza di tanto tempo, varrebbe la pena proporlo con anche l’intervento di un ensemble d’archi e fiati, in modo da rendere di più ampio respiro, ciò che le diverse melodie, unite ai testi di una genialità difficilmente collocabile, comunicherebbero al pubblico dei giorni nostri”. (Uberto Pieroni)
 
ascolta i file audio sul canale youtube delle biblioteche
 


Il teatro

Il dodo, ovvero la scuola della notte
opera teatrale di Corrado Costa

Traduzione in inglese, sceneggiatura e regia di Paul Vangelisti.
Rappresentazione teatrale trasmessa in inglese nel 1980 dalla stazione radiofonica KPFK di Los Angeles, all’interno della rassegna Los Angeles Theater of the Ear
Nel febbraio 1980 Il dodo di Corrado Costa viene messo in scena col sottotitolo Proposta per un libretto di musica lirica, dalla Compagnia Teatrale Out Off di Milano, con Roberto Costantini, Antonio Maini, Mario Gruzza, Paolo De Rossi e Giuseppina Liz.
Nel 2018 Paul Vangelisti ha donato alla Biblioteca Panizzi il file audio e i testi in italiano e in inglese della sceneggiatura.
ascolta il file audio dell’opera


Il condor
opera teatrale di Corrado Costa


Traduzione in inglese, sceneggiatura e regia di Paul Vangelisti.
Rappresentazione teatrale trasmessa nel 1978 dalla stazione radiofonica KPFK di Los Angeles,
all’interno della rassegna Los Angeles Theater of the Ear
Nel 2014 Paul Vangelisti ha donato alla Biblioteca Panizzi il file audio e la sceneggiatura originali, perché venissero custoditi nell’Archivio di Corrado Costa e messi a disposizione degli studiosi.
ascolta il file audio dell’opera con sottotitoli in inglese
 

le ante, un’opera di Corrado Costa in biblioteca


Corrado Costa
Le ante – ovvero – Le porte della biblioteca invisibile
Anni Ottanta
Tecnica mista su legno, 170×200 cm
Donazione di Amedea Donelli, febbraio 2016.
Opera collocata permanentemente al primo piano della biblioteca Panizzi
 
La presenza di quest’opera di Corrado Costa sulle pareti della biblioteca Panizzi vuole essere allo stesso tempo un omaggio ad una delle personalità di spicco della cultura reggiana e un invito ad aprire il varco che accede alla sua multiforme opera, gran parte della quale è conservata nei fondi della biblioteca sotto forma di libri d’artista, pubblicazioni, manoscritti, video, audio e disegni.
Scrive Mario Bertoni: «Nelle “Ante” c’è lo “spirito” di Corrado, quei modi tutti suoi di concepire la cultura come un qualcosa non di separato, ma di strettamente affine e simile alla quotidianità, alla convivialità, (alle “devozioni domestiche”, per esprimerci con una formula brechtiana), così le ante rinviano alle tovaglie, alle grattugie, a quell’idea di cultura, tanto nel farla, creativamente, quanto nell’accoglierla attorno al proprio tavolo, e condividerla con gli amici e gli amici degli amici, che è nella vita di tutti i giorni».
Il riferimento poi ad una “biblioteca invisibile” fa eco a quell’idea dell’“uomo invisibile” così frequentemente proposta da Corrado Costa nella sua opera poetica. Come dice Giulia Niccolai: “L’Uomo invisibile è un personaggio che non si vede. Questa e molte altre metafore di Corrado, si riferiscono al fatto che chi, oggi come oggi, non si serve della propria poesia per fare carriera, rimarrà uno sconosciuto. C’è anche un’irresistibile coincidenza con “Invisible city”, [rivista di ricerca letteraria diretta da Paul Vangelisti] che è quasi un matrimonio perfetto… fatti l’uno per l’altro”.

 

 


Puoi consultare  in formato pdf:

 

Archivio Corrado Costa
biblioteca Panizzi via Farini, 3
42121 Reggio Emilia
 
responsabile
Chiara Panizzi
tel. 0522 456071
chiara.panizzic@comune.re.it


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