Comune di Reggio Emilia

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Vezzani, Giacomo. Carmina insignium quorumdam natalibus, et eruditione poetarum regiensium Iacobi Vectiani opera. In gratiam studiosae iuuentutis collecta. Genuae, apud Iosephum Pauonem, 1639. 12º, [24], 191, [1] p.


Legatura in cuoio marrone su cartone alla quale sono stati applicati i piatti di una legatura in cuoio bruno decorato in oro. Cornice caratterizzata da due filetti muniti di archetti. Un garofano affiancato da lancette a quarto di cerchio ripetute sotto forma di rosone centrale entro un serto di motivi fitomorfi negli angoli interni dello specchio. Dorso liscio. Tagli colorati in rosso. Stato di conservazione: discreto. Cuoio in parte scomparso lungo il dorso. Volume restaurato.

Il decoro a ventaglio e le note tipografiche consentono di assegnare la legatura al secondo quarto del secolo XVII eseguita in Italia. Il modulo ornamentale corrente non consente di identificarne fondatamente l’artefice.

A lungo si è creduto che il modello di decorazione a ventaglio fosse stato creato da legatori francesi seguendo la moda, portoghese prima, spagnola poi, dei ventagli: si dimostrò invece che in Spagna si eseguivano legature a ventaglio sin dai primi anni del Seicento e, con tutta probabilità, già dalla fine del Cinquecento. La decorazione a ventaglio cominciò a diffondersi in Francia e ancor più in Italia nella prima metà del XVII secolo; perdurò fino ai primi decenni di quello successivo.
Ispirata ai merletti che, di gran moda all’epoca, furono oggetto di manuali illustrati sia in Italia sia in Francia, questa decorazione è caratterizzata da un ferro a forma di petalo stretto e lungo: questo piccolo ferro noto sotto il nome di lancetta, contiene al suo interno una fine decorazione di arabeschi, di motivi fitomorfi o geometrici, talvolta filigranati. Termina a punta, con un motivo geometrico o a fiamma ed è sovente sormontato da un semicerchio puntinato. Negli esemplari più antichi, le lancette non possiedono alcuna ornamentazione al loro interno. Accostate e disposte in serie lungo un quarto di cerchio, formano l’immagine di un ventaglio aperto; situate lungo i 360° di un cerchio a pieno giro, o attorno a un ovale, danno invece luogo all’immagine di un rosone. Entrambe queste composizioni sono impresse sia con piccoli ferri isolati sia con placche, spesso arricchite verso i margini da una serie continua di stelle, fiamme o motivi floreali, oppure da una fascia di arabeschi o di motivi stilizzati.
I ventagli, generalmente inseriti nel contesto di esuberanti composizioni decorative, sono collocati agli angoli interni delle cornici mentre i rosoni occupano in genere il centro dei piatti, soli o associati ai ventagli angolari. Rosoni isolati, spesso circondati da piccoli fregi, rosette, stelle o altri ferri, occupano talvolta, tutto lo specchio con placche di grandi proporzioni. Nella seconda metà del Seicento questi modelli decorativi, il ventaglio e il rosone, furono molto in uso a Bologna e a Padova, città universitarie, nella decorazione dei diplomi di laurea. 
 
Note di dettaglio