Comune di Reggio Emilia

17 B 380


Photius. Bibliotheca. Siue Lectorum à Photio librorum recensio, censura atque excerpta, philologorum, oratorum, historicorum, philosophorum, medicorum, theologorum, è Græco Latinè reddita, scholiisque illustrata, operâ Andreae Schotti Antuerpiani. Augustae Vindelicorum, ad insigne pinus, 1606 (Augustæ Vindel., exeudebat [!] Christophor. Mangus, 1606). fol., [28], 344 p., c. 345-348, p. 349-555, [36].


Cuoio di capra rosso su cartone, decorato in oro. Cornice caratterizzata da volute fogliate. Motivo fitomorfo agli angoli interni dello specchio Armi riferibili a don Ramiro Guzman, duca di Medina de las Torres, viceré di Napoli dal 1637 al 1644. Cucitura su quattro nervi. Tagli dorati. Stato di conservazione: mediocre. Ampie bruniture e gore biancastre ai piatti. Angoli dei piatti ricurvi. Cerniere indebolite.

Legatura eseguita per don Felipe Guzmàn de las Torres, duca di Medina, dal 1637 al 1645 viceré di Napoli. Sposò in seconde nozze Anna Carafa di Stigliano. Queste legature in cuoio di capra rosso cupo caratterizzate ai piatti da una semplice cornice1, talvolta a delimitare motivi angolari2, sono caratterizzate da ampie, peculiari insegne araldiche3 impresse a bilanciere, come testimonia la profonda impressione, che recano sul piatto anteriore gli acronimi "a.c.g.d.d.m.m.a.h.p.p.m.i.g.p.c.l." (Addidit, Comitatui, Grandatum, Ducatum, Ducatum, Marchionatum, Marchionatum, Arcis, Hispanoliensis, Perpetuam, Praefecturam, Magnam Indiarum, Guzmanorum, Primam, Chancellariatum, Lineam): su quello posteriore spicca la divisa "RevolVta foecundant" sormontata dalla scritta "F E I".

Alcuni studiosi, riferisce Francesco. Malaguzzi4, ipotizzano che le medine eseguite su libri stampati successivamente al 1645, dopo il ritorno del Viceré in Spagna, siano manufatti spagnoli, altri per spiegare la massiccia presenza di medine a Napoli, ne ipotizzano l’esecuzione in questa città prima del 1645. Altri ancora ritengono spagnole o napoletane le legature che si trovano o si trovavano rispettivamente in Spagna od a Napoli. La Biblioteca di Felipe Medina e di Anna Carafa subì una prima divisione nel 1644: una parte fu trasferita con il duca a Madrid e probabilmente la maggior parte rimase a Napoli ad Anna Carafa che morì nello stesso anno. Le medine napoletane, dopo alterne vicende, finirono in buona parte in due sole biblioteche di Napoli: la Nazionale5 e la Oratoriana, detta dei Girolamini. Atri esemplari sono custoditi nelle biblioteche Arcivescovile Annibale De Leo6 (Brindisi), statale di Cremona7, antica dell’Archivio di Stato8 (Torino), nazionale Braidense di Milano9; nazionale di Napoli10; anche istituzioni straniere quali la British Library11 di Londra, la Biblioteca Nacional12, la Biblioteca universitaria13, il Museo Lazaro Galdiano14 di Madrid e la Österreichische Nationalbibliothek15 annoverano uno o più esemplari di questo genere, un paio di esemplari dei quali sono custoditi in una collezione milanese16. Alla scomparsa del duca di Medina, la biblioteca fu acquistata in blocco da William Godolfin, ambasciatore inglese a Madrid dal 1671 al 1678. Molte di queste legature, portate in Inghilterra, recano sul frontespizio la firma di Godolphin. Non è neppure raro trovarne ancor oggi sul mercato antiquario.
 
Note di dettaglio