Comune di Reggio Emilia

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Strozzi, Pietro. De dogmatibus Chaldaeorum disputatio, Romae, Bartholomaei Zanetti, 1617. 4º, [12], 1-64 p., c. 65-72, 73-239, [5] p.


Pergamena semifloscia decorata in oro. Cornice costituita da due filetti. Fiorone negli angoli interni dello specchio. Capitelli passanti dall’anima in pelle allumata o in pergamena. Tracce di due coppie di lacci. Dorso liscio; fregio centrale degli scompartimenti in foggia di elica. Tagli dorati. Stato di conservazione: discreto - buono. Accenni di distacco del materiale di copertura in testa del dorso.

I fregi in foggia di elica1 assegnano la legatura al primo quarto del secolo XVII, eseguita a Roma verosimilmente dalla bottega vaticana Andreoli di cui l’esemplare proposto sembra costituire un lavoro minore. Apparentemente inediti per questo atelier, i fioroni accantonati2.

Dopo il 1630, alla bottega dei Soresini subentrò, distinguendosi per eccellenza artistica, quella degli Andreoli, o Rospigliosi bindery, con riferimento a papa Clemente IX Rospigliosi per il quale questa bottega lavorò. L’attività della famiglia Andreoli durò circa un secolo, ma se si vuole considerare la sola attività del Maestro Rospigliosi, intesa come attività ben precisa di una bottega di legatori ove spiccano le figure di Gregorio e Giovanni Andreoli, i due estremi si dovrebbero racchiudere fra il 1630 e il 1680, con l’apogeo negli anni del papato Rospigliosi (1667-1669), allorché gli Andreoli produssero, per il pontefice e per Cristina di Svezia le loro migliori legature. Queste sono riconoscibili per lo schema decorativo geometrico, a nastri, solenne e grandioso, di lontana derivazione à la fanfare; gli scompartimenti sono ripartiti a rettangolo, a semicerchio e riempiti con piccoli ferri a filigrana, gigli, fiammelle, squame, maschere. Verso la metà del XVII secolo compaiono, agli angoli e al centro dei piatti, i ventagli e i rosoni con ferri sovente lavorati a filigrana. A partire dagli anni Settanta, lo schema decorativo si orienta verso linee rette, anziché curve. Nelle legature Rospigliosi è molto frequente la combinazione: marocchino rosso, decorazione post-fanfare a nastri, scompartimenti con decorazione a seminato di ferri, armi del committente al centro dei piatti. In queste legature, e nelle legature romane in genere, nei cartigli entro i quali sono racchiuse le armi, queste sono sostenute da caratteristici cherubini alati visti di profilo o di tre quarti, in eleganti e varie posture.
L’identificazione delle botteghe Soresini e Andreoli è stata possibile grazie alle preziose informazioni tratte dal Registro contabile dell’Amministrazio-ne Centrale dello Stato e della Chiesa Romana, e dai registri della Depositeria Generale e della Tesoreria Segreta. Questi registri erano legati anno per anno e l’intera serie costituisce una testimonianza unica dell’evoluzione della decorazione nel corso di 250 anni. Sono caratterizzati dalla presenza, sul piatto anteriore, di un’ornamentazione divisa orizzontalmente: quella superiore era riservata alle armi del Papa, quella inferiore alle armi del Tesoriere.
 
Note di dettaglio