Comune di Reggio Emilia

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Dionysius Periegetes. De situ habi­tabilis orbis a Simone Lemnio Latinus factus. Venetiis, per Bartholomeum, cognomento Imperatorem: & Franciscum eius generum, 1543. 8° [40] c.

Cuoio di capra rosso su cartone decorato a secco e in oro. Fasci di filetti concentrici. Cornice costituita da un filetto. Fregi pieni accantonati esterni di gusto aldino. Al centro del piatto anteriore la scritta «ILL/PRIN HER/ESTEN II DV/CI FER IIII/DIONI SAC/ER», «A D/MDXXXX/III» su quello posteriore. Tracce di due coppie di lacci. Cucitura su tre nervi. Tagli dorati e incisi, muniti al piede della scritta inchiostrata di antica mano «Dyon:: Lybic de Situ Orbis». Stato di conservazione: discreto. Ampie gore brune ai piatti. Dorso rifatto.

L’impianto ornamentale (cfr. Ed. Ald. D 34), i motivi accantonati1, le note tipografiche e l’infrequente scritta sul piatto posteriore indicante la data di esecuzione assegnano la legatura al 1543, verosimilmente eseguita nel Veneto. La scritta2 lungo i tagli sembra attestare la collocazione a piatto nella cesta o nella teca.
Volume di dedica a Ercole II d’Este (Ferrara, 4 aprile 1508 – Ferrara, 3 ottobre1559), come indica la dicitura sul piatto anteriore. Ercole, quarto duca di Ferrara, Modena e Reggio (1534-1559), era figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia. Attraverso sua madre, Ercole era nipote di papa Alessandro VI, nipote di Cesare Borgia, e cugino di San Francesco Borgia. Attraverso il padre, era nipote di Isabella d'Este, e del cardinale Ippolito d'Este. Tra i suoi fratelli vi sono Ippolito II, arcivescovo di Milano e poi cardinale, suora Leonora, e Francesco, marchese di Massalombarda. Tra i fratellastri vi sono Rodrigo Borgia di Aragona e forse Giovanni Borgia, l'infans Romanus.
Per questioni di convenienza politica, nel mese di aprile del 1528 sposò Renata di Francia, la seconda figlia di Luigi XII re di Francia e di Anna di Bretagna. Le nozze si celebrarono a Parigi, nella Sainte - Chapelle, e Renata ricevette da Francesco I di Francia una significativa dote e ampie rendite. La prima figlia, Anna, nata nel 1531, che sposò Francesco,duca di Guisa, fu seguita da Alfonso nel 1533, da Lucrezia nel 1535, che sposò il duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere, e poi da Eleonora e Luigi.
Nel 1534 successe al padre divenendo duca nel mese di ottobre. Durante i primi anni si destreggiò bene tra le pressioni spagnole e francesi approfittando in particolare della relativa quiete dovuta la predominio spagnolo in quel periodo, sebbene molti suoi rapporti personali lo legassero maggiormente alla corte francese. Si trovò anche sotto le pressioni della curia papale che spingeva per il bando dalla sua corte di sospettati di eresia (anche Giovanni Calvino era stato a Ferrara nel 1536). In particolare, Renata, dopo alcune sue corrispondenze con protestanti, fu accusata di essersi convertita al protestantesimo, nonostante la presenza di un tribunale speciale della Inquisizione a Ferrara. Ercole presentò le accuse di eresia contro la moglie al re Enrico II di Francia e all'inquisitore Oriz nel 1554; successivamente lei confessò.
Ercole riuscì a risolvere anche un ulteriore dissidio con il papato derivate dalla riluttanza di Ercole nel concedere le riscossioni dei tributi per le lotte contro i turchi. Ciò irritò non poco Paolo III che fu quasi sul punto di scomunicarlo. Il rapporto non degenerò grazie all'accordo stipulato nel 1539 dal fratello di Ercole, Francesco, che comportò il versamento di 180.000 ducati d'oro alla curia.
Ercole si schierò con il papa Paolo IV e con Francia contro la Spagna nel 1556, ponendosi al comando della lega in funzione anti imperiale ma dopo l'interesse dei francesi verso Napoli, Ercole dismise l'accordo perché desiderava che Enrico II di Francia si occupasse di Milano. Tramite una mediazione di Cosimo de' Medici, stipulò un accordo con gli spagnoli il 18 maggio che gli permise di mantenere integri i suoi domini.
La corte di Ferrara è nota perché divenne centro culturale importante, non solo per la diffusione della Riforma in Italia, tramite l'appoggio della moglie Renata, ma anche per il mecenatismo portato avanti insieme al fratello Ippolito II d'Este, che costruì la Villa d'Este vicino a Tivoli.
 
Note di dettaglio