13 H 496
Chiesa cattolica. Rituale romanum Pauli 5. Pont. Max. jussu editum, Antuerpiae, ex officina Plantiniana Balthasaris Moreti, 1635. 8°, [8], 404, [4] p.
Cuoio di capra rosso su cartone decorato in oro. Cornice caratterizzata da un decoro esterno a monticelli, interno a catenella. Tre ghiande (?) entro due leoni passanti, ripetuti negli scompartimenti del dorso liscio delimitati da catenelle, sormontati da corona comitale. Stemma prelatizio centrale: scudo bipartito munito di tre stelle a sei punte e di un grappolo d’uva, sormontato da elmo cimato affiancato da una coppia di nodi, di cherubini alati, figure fitomorfe a piena figura e suonatori di tuba dalla coda circinnata. tagli dorati e incisi. Stato di conservazione: discreto. Tracce di usura lungo le cerniere. Angoli ricurvi.
Diversi fregi
1 e le note tipografiche consentono di assegnare la legatura al secondo quarto del secolo XVII, eseguita a Roma dall’
Enigmatic binder, così connotato per l’utilizzo di alcuni ferri dal significato enigmatico, attivo a Roma dal papato di Paolo V (1552-1621) fino a quello di Innocenzo XI (1676-1689), dai fregi simili a quelli della bottega vaticana Andreoli (cfr.
17 H 423) (1630-1700 circa). Significativa bottega come suggerisce l’ampio numero di ferri2 utilizzati.