Comune di Reggio Emilia

13 C 251-252


Tommaso d'Aquino, santo. Summa contra Gentiles: Francisci de Sylvestris commentariis illustrata. Lugduni, apud Petrum Landry, 1587. fol., [32],779, [1] p.; Tommaso d'Aquino, santo, Opuscula omnia. Venetiis, apud haeredem Hieronymi Scoti, 1587. fol., 779, [1] p.


Pergamena dipinta a colori. Al centro del piatto anteriore, l’ampio supra libros caratterizzato dalle ali piumate bianche su sfondo rosso affiancato dalla scritta "BEVILAQVA COMES HONOFRIVS". Dorso liscio. Stato di conservazione: mediocre. Dorso e angoli dei piatti rifatti.

La biografia del conte Bevilacqua sembra assegnare la coppia di legature al secolo XVII. Inusitate le ampie dimensione del supra libros1 riferibile al conte Onofrio Bevilacqua, rispetto alle dimensioni del piatto anteriore.

Onofrio Bevilacqua nacque a Ferrara nel 1598, da Luigi e da Eleonora di Annibale, conte di Collalto. Nel 1616 lo zio paterno Bonifazio Bevilacqua, nominato cardinale, lo indusse a intraprendere la carriera ecclesiastica, ottenendogli poi da Gregorio XV la carica di cameriere d'onore. Nel 1624, tuttavia, il Bevilacqua rinunziò al sacerdozio per rivolgersi alla carriera militare, approvato in questo dallo stesso Urbano VIII, che lo munì di una commendatizia a Isabella di Borbone, moglie di Filippo IV. Si recò così alla corte spagnola, dalla quale fu poi inviato nell'esercito delle Fiandre agli ordini di Ambrogio Spinola. Per più di tre lustri il Bevilacqua servì con onore, ottenendo alte cariche militari e partecipando ad alcuni dei maggiori episodi bellici, tra i quali il famoso assedio di Breda. In ricompensa dei suoi servigi fu nominato cavaliere dell'Ordine di Santiago. Ritornò in Italia intorno al 1640, ottenendo in quello stesso anno da,Urbano VIII la carica di governatore delle artiglierie pontificie.
Morì il 27 luglio 1680.
Il Bevilacqua non mancava di qualche velleità letteraria. Nel 1630 pubblicò una traduzione dal francese di L'Elisa, ovvero l'innocenza colpevole di J. Pierre Camus (Venezia e Roma, 1632; Venezia 1635, 1654). L'opera maggiore è però il Ragionamento sopra il comando, maneggio, e uso dell'artiglieria, pubblicata a Bologna nel 1644 (tratto dal Dizionario Biografico degli Italiani. Volume 9, Treccani,1967; voce di Gaspare De Caro).
 
Note di dettaglio