Comune di Reggio Emilia

13 A 438


Philostratus Maior. Les images ou Tableaux de platte peinture des deux Philostrates Sophistes grecs et les statues de Callistrate mis en francois par Blaise de Vigenere ... par Artus Thomas sieur d'Embry, Paris, chez Sebastien Cramoisy, 1637. fol., [18], 921, [47] p., ill.


Cuoio marmorizzato bruno su cartone decorato in oro. Cornice costituita da due filetti. Stemma nobiliare cimato centrale. Nel secondo scompartimento del dorso la scritta in caratteri capitali "TABLEAUX DE/PHI[LOS]TRATE"; monogramma centrale complesso in quelli residui. Cucitura su sei nervi. Tagli spruzzati di rosso e azzurro. Stato di conservazione: discreto. Volume restaurato.

Il genere di stemma1e i monogrammi complessi2 e le note tipografica consigliano di assegnare la legatura al secondo quarto del secolo XVII, verosimilmente eseguita in Francia.

Il monogramma è un ornamento composto dalle iniziali di un nome e di un cognome, riunite in un solo segno grafico. Se costituito da due lettere, per esempio hd (Henri e Diane), viene chiamato più propriamente digramma; da tre lettere, come ihs (o JHS, per Jehsus), trigramma; da quattro lettere, come IADT (Jacques-Auguste de Thou), tetragramma. Monogrammi incisi su metallo compaiono su cantonali, borchie e fermagli nel periodo gotico e rinascimentale, soprattutto in area nordica. Il riferimento ha solitamente carattere religioso: comuni il monogramma costantiniano in lettere greche XP per Christos, il trigramma JHS per Jehsus, M per Maria. In seguito, il monogramma diventa segno di possesso su libri propri o di offerta; di solito esso viene impresso in oro sulla coperta o sul dorso dei volumi. Spesso le lettere sono intrecciate, così da formare complesse composizioni. Ricordiamo, a questo proposito, i celebri monogrammi di Enrico II di Francia, Diana di Poitiers (HD), Caterina de’Medici (HC) e del bibliofilo Tommaso Mahieu o Maioli (TDM).
Monogrammi semplici o complessi come qui, che affiancano lo stemma del possessore del libro si diffondono in Francia verso il 1550 circa; avranno fortuna per un secolo circa, mentre in Italia, nello stesso periodo, sono piuttosto rari. Ritorneranno in uso in tutta Europa e anche in Italia nel XIX secolo, sotto forma di eleganti intrecci di lettere nello stile grafico del tempo, spesso coronati, impressi in oro o ricamati su seta o su velluto; più raramente sotto forma di preziose lavorazioni in argento su piccoli libri devozionali.
 
Note di dettaglio