Comune di Reggio Emilia

Parole Parole Parole di Elena Mazzi

 
   
Martedì 9 marzo alle 11.00 diretta streaming per la presentazione del progetto
sulla pagina facebook della Biblioteca Panizzi
 
Il progetto
Il progetto Parole Parole Parole, promosso dal comune di Reggio Emilia con il contributo di Conad, realizzato dal Servizio Pari Opportunità e dai Servizi culturali  del Comune di Reggio Emilia con Biblioteca Panizzi, Musei, e in collaborazione con  Spazio Gerra e la Casa delle Donne, vuole essere prima di tutto un percorso in cui gli strumenti messi a disposizione dall’arte vanno ad innestarsi sulle azioni di sensibilizzazione già in essere, per contribuire alla formazione di una cultura improntata al contrasto della violenza di genere.

Il progetto,  che si inserisce nell'ambito del calendario di ‘Trecentosessantacinque giorni donna’, promosso  in collaborazione con associazioni ed enti del territorio,  parte dall’ascolto delle esigenze delle comunità e delle realtà di riferimento nel contrasto alla violenza per avvicinarsi ad una lettura il più possibile adeguata alle persone e ai soggetti coinvolti e che ne possa restituire le mille sfaccettature e le complessità.

Gli strumenti messi in campo sono quelli dell’ascolto, della ricerca di un vocabolario di parole comuni e condivise, di un "fare" collettivo, dove più voci si uniscono per creare un nuovo linguaggio, una nuova modalità di comunicazione, al fine di intessere un sentire relazionale.

Il punto di partenza è quindi il lavoro di realtà già esistenti sul territorio, come il Centro Antiviolenza, l’associazione Nondasola, Lunenomadi, le esperienze di donne che hanno incontrato una esperienza di violenza e di quelle che le affiancano in questa lotta quotidiana.

Assieme alla grafica e illustratrice Lucia Catellani (http://www.breadandjam.it/) sono stati attivati alcuni workshop che conducono all’elaborazione di un vocabolario condiviso e di un segno grafico che permetta di creare una texture vera e propria.

Una texture immediata, grafica, forte, accattivante, a tratti optical, che inviti le persone ad avvicinarsi per guardare con più attenzione, e scoprire così un messaggio ‘criptato’, in codice, fatto di parole e frasi individuate nei mesi precedenti.

La texture è stata  stampata su carta da parati, che andrà a rivestire ed occupare luoghi vissuti da tutta la cittadinanza, fino ad arrivare ai luoghi più rappresentativi della città come la Biblioteca Panizzi, lo spazio Gerra, la  Casa delle donne per approdare anche in provincia come ad esempio nel centro culturale di Casina.  

Ma la carta da parati sarà anche a disposizione di tutti coloro che vorranno partecipare a questa operazione diffusa.  Nello spazio  IAT di via Farini , sarà possibile acquistare la carta ad un prezzo calmierato, e decorare le proprie case.

L’opera vuole così raggiungere spazi pubblici e privati, invadendoli al fine di sensibilizzare la comunità su un tema urgente e improrogabile.
 
L’artista
Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984) dopo gli studi presso l’Unversità di Siena e lo IUAV di Venezia, ha trascorso un periodo di formazione al Royal Institute of Art di Stoccolma.

Partendo dall’esame di territori specifici, nelle sue opere rilegge il patrimonio culturale e naturale dei luoghi intrecciando storie, fatti e fantasie trasmesse dalle comunità locali, nell’intento di suggerire possibili risoluzioni del conflitto uomo-natura-cultura.

La sua metodologia di lavoro, vicina all’antropologia, privilegia un approccio olistico volto a ricucire fratture in atto nella società, che parte dall’osservazione e procede combinando saperi diversi.

Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, tra cui: Whitechapel Gallery di Londra, BOZAR a Bruxelles, Museo del Novecento di Firenze, GAMeC a Bergamo, MAMbo a Bologna, Sonje Art Center a Seoul, Palazzo Ducale a Urbino, Palazzo Fortuny a Venezia, Fondazione Golinelli a Bologna, Centro Pecci per l’arte contemporanea a Prato, 16° Quadriennale di Roma, GAM di Torino, 14° Biennale di Istanbul.

Ha partecipato a diversi programmi di residenza in Italia e all’estero. Oltre ad essere stata nominata nel 2017 "Reggiana Per Esempio" ha vinto diversi premi, tra cui il Premio Cantica21 promosso dalla Farnesina e dal Ministero per i Beni Culturali, la 7° edizione del Premio Italian Council, promosso dal Ministero per i Beni Culturali, il XVII Premio Ermanno Casoli e il premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.