Comune di Reggio Emilia

Luigi Veronesi

Chiostri di San Domenico 7 maggio - 13 giugno 2010
Ancora una volta la nostra città e in particolare la Biblioteca Panizzi sono destinatari di un atto di liberalità da parte di chi crede nel ruolo decisivo svolto dalle istituzioni culturali nel conservare, promuovere e valorizzare il patrimonio storico-artistico del nostro paese.
Il gesto si rinnova grazie alla generosa donazione della collezione di opere grafiche e fotografiche di Luigi Veronesi che Liliana Dematteis, cui dobbiamo sincera gratitudine, ha raccolto in anni di intensa collaborazione con l'artista e che costituiscono una documentazione di straordinario interesse per chiunque intenda studiare l'attività creativa di uno dei principali protagonisti dell'arte italiana contemporanea.

Una collezione che con questa mostra ci proponiamo di valorizzare e che è costituita, oltre che da fotografie, anche da collages, bozzetti di scenografie teatrali, esecutivi di grafica, dai libri e dai manuali di fotografia e di cinematografia impaginati da Veronesi per la casa editrice Poligono e per la rivista "Ferrania", in un arco temporale che va dal 1935 al 1958.
Luigi Veronesi è considerato uno dei più grandi astrattisti italiani del Novecento ed un maestro della fotografia astratta: il suo lavoro di ricerca nel campo della fotografia, del cinema e della grafica ha mescolato linguaggi e materiali, oltrepassando le frontiere delle tecniche.
I suoi fotogrammi, la cui produzione è documentata in modo molto significativo nella raccolta, si pongono ai confini tra arte e fotografia, in uno spazio che si sottrae alle classificazioni, dal momento che il fotogramma - sono parole dello stesso Veronesi - "non è una vera fotografia, ma solo la registrazione della forma, della trasparenza e delle ombre di un oggetto... La trasformazione di un oggetto in un puro gioco di luce e ombra".
Ed è appunto l'ambito della ricerca fotografica che si è inteso privilegiare in questa esposizione: una rassegna che prende il titolo di Fotografia Europea ci è parsa infatti la cornice ideale per presentare una produzione che come quella di Veronesi si inscrive a pieno titolo nella storia delle avanguardie europee.