Comune di Reggio Emilia

Contributo critico di Francesca Baboni e Stefano Taddei

Il libro come un registro giornaliero. Una sorta di resoconto, di diario di viaggio, un taccuino mnemonico su cui appuntare ed elaborare suggestioni mentali e visive di paesi esotici e di culture lontane, le stesse di cui Omar Galliani si è da tempo innamorato. Oppure ancora un libro come strumento sperimentale e veicolo per l'incisione e la litografia, per indagare la possibilità di esaminare la reazione di differenti materiali a contatto con l'acqua e di utilizzare carte speciali, raffinate e di varie tipologie, dalle foglie di banano alla carta di riso. Opere librarie di dimensioni diverse e di fattura diversificata, datate dagli anni '70 fino ad oggi, che ripercorrono il percorso lineare dell'Artista, preziosi come gioielli, dove protagonista è sempre il disegno. Quella figurazione grafica che Omar Galliani persegue da anni e che costituisce la sua cifra inconfondibile, - un trait d'union delle sue ricerche - che esegue ora a penna, pastello, carboncino, ad acqua e pigmento, che si esprime con forme zoomorfe e simboli erotici legati ad una cultura orientaleggiante, con bassorilievi di templi antichi e metamorfosi nel segno della specularità. Da intellettuale fine quale è, anche nei suoi pregiati taccuini troviamo il segno raffinato dei quadri - in particolare dello sfumato nel quale eccelle - che si evince dalle figurazioni raffinatissime a carboncino, pennarello e sanguigna, pregne di simbolismo ermetico e concettuale, che lasciano affiorare simbologie cifrate che mischiano il sacro al profano, mantenendo pur sempre quella leggerezza spirituale che sa spaziare dalla santità più pura all'erotismo più caldo. Un'arte decisamente cosmopolita dunque quella di Omar Galliani, frutto dei numerosi viaggi intorno al mondo e della conoscenza di quelle diverse metodologie di produzione cartacea che hanno notevolmente influenzato la sua ricerca estetica. Una modalità pittorica per cui la pratica del libro d'artista si è rivelata, nel tempo, a partire dagli anni giovanili dell'Accademia, un viatico efficace per effettuare un'indagine decisamente approfondita, che ha prodotto numerosi pezzi pregiati ancora inediti - alcuni esemplari visibili anche in mostra - coagulandosi e affiancandosi direttamente alle altre manifestazioni della poetica dell'autore. In questa sede viene proposta dunque una ricca selezione di testi che mostra la sedimentazione di una carriera che ha trovato un passaggio obbligato nel libro, certificando un percorso esemplificativo mai soggiogato in un'unica modulazione, trovando una formula particolare di proposizione che cerca di completare, con una panoramica alquanto esaustiva e il confronto con gli allievi che assume in questo caso una valenza didattica, l'approfondita poetica dell'Artista.

Francesca Baboni e Stefano Taddei