Comune di Reggio Emilia

Filippo Re

Filippo Re nacque a Reggio Emilia il 20 luglio 1763 da Rinaldo e da Marianna Vezzani. La famiglia Re, di origini lombarde ma trapiantata in provincia di Reggio Emilia alla fine del secolo XVII, era una famiglia di prosperi commercianti. Il nonno paterno di Filippo, Antonio, fu nominato nel 1720 dal duca Francesco III titolare della gestione delle gabelle e sempre Francesco III concesse nel 1753 ai figli di Antonio ed ai loro discendenti il titolo di conte.

Filippo Re fu avviato agli studi a Ravenna, presso il Collegio dei Gesuiti, e nel 1773, con la soppressione della Compagnia di Gesù, ritornerà nella suacittà natale, per frequentare il locale Seminario-Collegio. Questa esperienza formativa determinerà in lui la costante ricerca di un equilibrio fra "meraviglia" e "ragione", sia nell'osservazione della natura che in quella delle umane vicende.

Nel 1781, Filippo Re ottenne il diploma in scienze matematiche e, in obbedienza alla sua vocazione, decise di dedicarsi interamente agli studi botanici ed all'agricoltura. Quando presso il Liceo reggiano fu istituita una cattedra di agraria, Filippo Re ne fu nominato docente (1790) ed ebbe subito modo di legare il suo nome a saggi e ricerche che contribuirono al radicale rinnovamento dell'agricoltura Italiana.

Secondo Filippo Re, il vero agronomo era colui che sapeva unire senza pregiudizi la conoscenza degli autori antichi e moderni alla pratica diretta dell'agricoltura, oltre a fare propria la lezione della rivoluzione scientifica del Settecento, con particolare riguardo alle acquisizioni di fisica, chimica, scienze naturali e medicina. Nel periodo rivoluzionario e giacobino (1796-1799), la partecipazione di Filippo Re alla vita pubblica fu cauta e moderata. Fu infatti per breve tempo capitano della Guardia civica, presidente della Municipalità e membro della commissione di polizia, ma ben presto abbandonò Reggio e percorse a lungo l'Appennino reggiano, dove ebbe la possibilità di approfondire le sue cognizioni con studi e ricerche sulle condizioni economiche e sociali della montagna reggiana.

Un altro viaggio importante compiuto poco prima era stato quello in Toscana, del quale ci rimangono un interessante Diario e le lettere spedite alla cognata Caterina Busetti. Nel 1803, quando la sua fama cominciava a diffondersi in tutta la penisola, Filippo Re fu chiamato da Napoleone a ricoprire la cattedra di agraria dell'Università di Bologna e nel 1805-1806 fu anche rettore di quella università.

In questo periodo egli perfezionò i suoi studi, pubblicando opere fondamentali sulle malattie delle piante, sulla natura e la concimazione dei terreni e sull'erba medica, e diede vita agli "Annali dell'agricoltura del Regno d'Italia" (1809-1814), in cui erano ospitati solo saggi scientificamente aggiornati, volti a valorizzare le conoscenze e le ricerche prodotte nelle diverse regioni dell'Italia centro-settentrionale.

Nel 1814, con la Restaurazione, Filippo Re fu sospeso dall'insegnamento e rientrò a Modena come docente universitario di agraria e botanica ed intendente ai Reali giardini. Morì infine nella sua città natale, il 26 marzo 1817, vittima di un'epidemia di tifo.