Comune di Reggio Emilia

Gabriella Benedini

18 giugno – 14 settembre 2002
Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia



"I libri d'artista come quelli che io faccio non hanno niente di concettuale, di ready-made, o di programmatico, si formano secondo un processo del tutto analogo a quello di ogni altro mio lavoro. Si tratta di una crescita, dell'affermarsi di una fisionomia attraverso un continuo aggiustamento.
Il libro è un contenitore, non per niente si parla dei suoi 'contenuti'.
 
Il libro può dunque essere considerato una forma vuota che il poeta, lo scrittore riempie, di volta in volta, di senso, di immagini, di messaggi.
I miei libri sono scatole, la cui copertina è il coperchio. Chi li apre vorrei rimanesse sorpreso e in seguito cominciasse a leggere, o meglio a decifrare la molteplice quantità di relazioni, accumuli, memorie che i vari elementi suggeriscono.
 
Qualcosa di simile accade anche per le altre mie opere che non sono libri… Non so mai quello che 'scriverò' nei miei libri o 'dipingerò' sulle mie superfici: dipende dagli incidenti che accadono ai vari elementi combinati tra loro. Lentamente ho imparato a riconoscere i criteri del loro accordarsi, le qualità sottili della loro armonizzazione. Ora so che un'opera è sempre un libro, ed è tanto più riuscita quanto più è leggibile".



Nella mostra, a cura di Chiara Panizzi e promossa dalla Biblioteca in collaborazione con la Saletta Galaverni di Reggio Emilia, sono presentati 36 esemplari, appartenenti per lo più alla seconda serie ("Le mutazioni") del 1996 e alla terza ("Spartiti") del 2001, assieme a due esemplari di taccuini su carta e a 12 volumi di poesie delle edizioni tascabili Einaudi su cui l'artista è intervenuta con applicazioni di veline dipinte e disegnate. 




Biografia dell'artista