Comune di Reggio Emilia

Manoscritti reggiani

Comprendono i manoscritti di autore reggiano e la documentazione relativa alla storia del territorio provinciale e si compongono di ca. 13.000 fra codici, pergamene, documenti e carteggi dei sec. XII-XX.

Tra i codici di maggior interesse sono da ricordare l’Antiquarium del carmelitano reggiano Michele Fabrizio Ferrarini, splendida raccolta quattrocentesca di lapidi e monumenti greci e latini (Mss. Regg. C 398); una delle tre redazioni in volgare conosciute del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca (Mss. Regg. A 41/2); un frammento del Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini (Mss. Regg. A 46/9 bis); uno dei quattro autografi noti delle Ville di Anton Francesco Doni (Mss. Regg. F 536); una copia settecentesca del Trattato della pittura di Leonardo da Vinci (Mss. Regg. A 34/1), conservata nel fondo di Giovanni Battista Venturi insieme ad altre preziose testimonianze leonardesche.

All'interno del patrimonio dei Manoscritti reggiani sono anche contemplati, oltre a ca. 180 cronache e 50 statuti, numerosi archivi di persona di età moderna e contemporanea.

In ambito scientifico, troviamo gli archivi di Lazzaro Spallanzani (1729-1799) – pioniere della moderna biologia sperimentale – con le lezioni universitarie, i diari di viaggio, i taccuini di laboratorio e la corrispondenza; di Giovanni Battista Venturi (1746-1822) – fisico, storico della scienza, diplomatico e collezionista – con un ampio carteggio e testimonianze, fra l'altro, degli studi su Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini, Leonardo da Vinci e sulla storia di Scandiano; e il fondo dell’agronomo Filippo Re (1763-1817).

In ambito letterario, artistico e storico-politico possiamo trovare gli archivi del letterato e bibliografo Gaetano Fantuzzi (1744-1815), primo vero artefice della biblioteca civica reggiana e di suo nipote, l'erudito e vicesegretario comunale Prospero (1799-1864); quelli dei pittori Gaetano Chierici (1838-1920) e Cirillo Manicardi (1856-1925), variamente influenzati dal clima culturale e figurativo otto-novecentesco; di Naborre Campanini (1850-1925), animatore della cultura locale e autore di innumerevoli opere sulla storia e l’arte reggiane; di Giovanni Zibordi (1870-1943) e Camillo Prampolini (1859-1930), figure fondamentali del socialismo reggiano.

I Manoscritti reggiani ospitano anche gli autografi di Antonio Panizzi (1797-1879) e di molti altri protagonisti del Risorgimento nazionale, in gran parte raccolti nell’autografoteca di Nicomede Bianchi (1818-1886) e le lettere autografe di Gabriele D'Annunzio (1863-1938), nei fondi dei militari reggiani Luigi Bongiovanni (1866-1941) e Fernando Bonazzi (1886-1919).