Comune di Reggio Emilia

Piergiorgio Paterlini


#diconodinoi

"Autocitarsi è una delle cose più sgradevoli che conosco. Ma questa è una citazione solo in apparenza, in realtà una piccola notizia e il mio omaggio-confessione d’amore per la Biblioteca della mia città.
Quando quindici anni fa ho scritto il monologo teatrale dedicato a Luigi Tenco, ho pensato a questo incipit (lo trascrivo così com’era, anche se la Biblioteca oggi è completamente rinnovata, per non dire del Covid) che poi è diventato davvero l’inizio dello spettacolo. Si alza il sipario e l’attore dice: «Non avevo mai immaginato quanto fosse difficile concentrarsi su un giornale che ha 39 anni di fianco a una ragazza che ha 19 anni… Sono arrivato in biblioteca e ho chiesto di consultare il Corriere della Sera del gennaio 1967. Mi hanno portato questo volumone rilegato e mi sono seduto in una grande sala traboccante di ragazzi che leggevano, studiavano, scrivevano al computer. Le biblioteche sono luoghi che odorano di giovinezza come nessun altro. Proprio le stanze dove si custodisce il “vecchio” rigurgitano di ragazzi e ragazze. Non solo quelli chini in silenzio sui tavoli. Ce n’è ovunque, ce ne sono tantissimi. A chiacchierare lungo gli scaloni. In piccoli gruppi alle macchinette. E, a frotte, davanti all’ingresso, sulla strada…».
L’avrete riconosciuta, senza dubbio. Avevo negli occhi la Panizzi. E questa immagine ha girato per molti mesi sui palcoscenici di Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze…
Una dichiarazione d’amore, esplicita, anche se non c’era il cartellino con il nome."

Piergiorgio Paterlini