Comune di Reggio Emilia

La raccolta dei sillabari antichi


     
Il sillabario è stato definito il “libro dei libri”: la chiave di accesso al sapere scritto, la porta che si apre sul mondo degli altri libri. Nasce come una semplice tavoletta sulla quale veniva incollato un foglio di pergamena o di carta con il segno della croce, l’alfabeto maiuscolo e minuscolo e il Pater Noster. Sul testo della preghiera, che già conoscevano a memoria, i bambini nel Medioevo imparavano prima a riconoscere le lettere, poi a compitare le sillabe e infine a leggere le parole. Il tempo per imparare l’alfabeto era fissato in sette giorni, come il tempo della creazione.

Dopo l’avvento della stampa, l’abbecedario per secoli rimase immutato: un opuscoletto economico di poche pagine, spesso stampato con scarsa cura, senza illustrazioni, con l’alfabeto e le sillabe e con brevi testi, soprattutto preghiere, per esercitare l’apprendimento della lettura. Nonostante le alte tirature, il loro altrettanto alto consumo ha reso questi libretti molto rari, tanto che solo pochissimi esemplari sono sopravvissuti al grande naufragio della produzione editoriale di carattere popolare.

Con la nascita di una letteratura per l’infanzia nel XVIII secolo, il sillabario tende a evolversi e a sviluppare, nella produzione destinata alle classi agiate e all’ambito familiare, le caratteristiche proprie di un prodotto tipografico di qualità. Grazie anche all’invenzione della tecnica litografica, l’illustrazione assume un ruolo sempre più decisivo. Non solo diventa indispensabile come sussidio didattico, rendendo intuitivo l’accostamento tra la lettera dell’alfabeto e l’immagine che vi è connessa e che la richiama alla memoria, ma rende il sillabario uno strumento al tempo stesso istruttivo e piacevole, assimilando al gioco e al divertimento la fatica di imparare a leggere.

L’illustrazione per l’infanzia assume una dimensione sempre più autonoma e anche grandi artisti e illustratori si cimentano nella produzione di alfabeti illustrati, come ad esempio, per citarne solo alcuni, Walter Crane, Edmund Dulac, Kate Greenaway, Auguste Vimar, Job, Edward Lear, Edmond-François Calvo, Feodor Rojankovsky, Benjamin Rabier.

Partendo da un piccolo nucleo già esistente tra le sue raccolte, la Biblioteca Panizzi ha promosso la costituzione di un fondo speciale di sillabari pubblicati in Italia e nel mondo in un periodo compreso tra la seconda metà del Settecento e il 1950, con l'intento di documentare lo sviluppo storico e le caratteristiche grafico-editoriali di una produzione libraria che non è solitamente rappresentata, quando non è del tutto assente, nel patrimonio tradizionale delle biblioteche italiane.
A conclusione del progetto, la raccolta risulta costituita da 521 sillabari suddivisi in 5 aree linguistiche e arricchita da un piccolo nucleo di alfabetieri e di strumenti didattici, per un totale dunque di 550 documenti:
 
1. Sillabari in italiano (105)
2. Sillabari in francese (111)
3. Sillabari in inglese (219)
4. Sillabari in tedesco (57)
5. Sillabari in lingue diverse (29)
6. Sussidi didattici (29)
 
L'interesse della raccolta non risiede solo nella rarità e nel pregio grafico dei volumi, ma anche nella possibilità che offre di attingere a testimonianze originali relative alla storia dell’istruzione, dei metodi di apprendimento, dell’illustrazione, dell’editoria popolare e dell’immaginario infantile.
 
strumenti di ricerca   Catalogo della raccolta (in pdf)

Mostra virtuale
    L’Abc degli animali. Gli animali negli antichi sillabari illustrati
Per la consultazione dei materiali occorre contattare preventivamente il Gabinetto delle Stampe
 

info e contatti  

Chiara Panizzi, responsabile del Servizio
chiara.panizzic@comune.re.it

Annarita Ferri, assistente
annarita.ferri@comune.re.it

tel 0039 0522 456.071
fax 0039 0522 456.081