Comune di Reggio Emilia

Mss. Turri D 2

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Onorio d'Autun, Expositio in Cantica Canticorum, [1150-1200 ca.].
 
Il codice riporta uno degli opuscola “non spernenda” riferiti al letterato, teologo e poligrafo Honorius Augustodunensis, cioè, secondo la vulgata corrente fino a epoca recente, Onorio di Autun, in Francia, sede di una fervida attività culturale legata alla presenza della nota Cattedrale; più di recente, una serie di indizi testuali e di storia della conservazione delle copie delle sue opere sembra invece collocarlo in area germanica, presso Regensburg.
Il piccolo programma decorativo viene svolto in forme matericamente assai semplici, con la definizione delle forme delle tre iniziali previste a inchiostro rosso, lo stesso – mi pare - delle rubriche del testo, e bruno, pure parallelo alla scrittura, solo ravvivate da fondi verdi e gialli appena velati e non coprenti, che non sono stati stesi in una delle tre incipitarie, evidentemente non completata, come è già stato notato (cfr. Marcuccio 2008, p. 31). La struttura è quella, del tutto tipica della decorazione libraria definibile globalmente, con certa approssimazione, ‘romanica’: con un andamento a fusto dell’elemento grafico della lettera, e un riempimento degli spazi ampi con motivi pseudovegetali a tralci, del tipo cosiddetto dei ‘bianchi girari’; alcuni cinghiette, e un grazioso uccelletto un po’ naïf, arricchiscono l’insieme.
Tutto pare compatibile con la cronologia e la collocazione geografica suggerita dalla componente scrittoria, e dunque pertinente all’area francese della seconda metà del XII secolo, come esempio dell’abbondante diffusione di questa e delle altre opere di Onorio; una certa repertorialità molto tradizionale parrebbe suggerire sia meglio, entro questo margine, non spingersi troppo in avanti: ma l’impressione precoce deriva forse anche dal livello suntuario non elevato del volumetto.
Le ultime carte presentano un’aggiunta testuale (un testo profetico riferito a Gioacchino da Fiore, ma del secondo XIII secolo, scritto in gotica) e una grafica, con un interessantissimo foglio recante tre rilievi architettonici riferiti alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che recano due date non ben comprensibili in relazione ai testi (tituli e didascalie) che accompagnano i disegni, la più recente delle quali indica una realizzazione attorno, o comunque successiva, al 1213; non esiste alcun legame col testo, e si può anzi ricordare che Onorio prese posizione contraria ai pellegrinaggi in Terrasanta, sostenendo la maggiore utilità di spendere somme di denaro in elemosine e altri sostegni ai poveri piuttosto che in spese di viaggio.