Comune di Reggio Emilia

Mss. Vari A 59/2

Scheda     Galleria

Miscellanea di medicina, 1471-1479.
 
Il volume venne realizzato con ogni probabilità a sé stante, come secondo elemento della coppia che formava, per motivi testuali (testi di arte medica) e di committenza, col Mss. Vari A 59/1; a quest'ultimo fu poi aggregato tramite rilegatura, e forse parziale riadattamento dei fascicoli, in un momento che non è possibile determinare con certezza: col restauro del 1959 i due pezzi furono ridivisi ristabilendo la situazione originale.
Anche questo codice, come il precedente, venne trascritto a Reggio Emilia per Niccolò di Cristoforo Ardizzoni dallo scriba olandese Cornelius van Reymetzwael, come dimostrano sia la sottoscrizione di quest'ultimo in explicit al testo di Jacopo della Torre, che reca anche la data 1479, sia l'indicizzazione degli argomenti di questa importante opera medica, cioè la Tabula quaestionum, elaborata dallo stesso Niccolò e da lui medesimo trascritta alle cc. 158r-159r; la prima sezione testuale che troviamo nel volume, invece, alla c. 1r-v, riporta il nome di un altro Ardizzoni, Ludovico, forse fratello di Niccolò (e quindi figlio anch'egli di Cristoforo), in ogni caso medico: contiene una serie di note e di schemi medici, scritti su un foglio a parte rispetto ai fascicoli del manoscritto, che costituiscono per così dire gli appunti che Ludovico prese a Ferrara alle lezioni di Francesco Benti, celebre medico senese in trasferta presso lo Studio estense.
La decorazione, come nel volume gemello, è basata sulla ripresa, a livelli esecutivi e stilistici decisamente alti, di prototipi decorativi di origine ferrarese (coi soliti elementi locali tardogotici di derivazione lombardeggiante), lievemente diversi da quelli che abbiamo trovato nell'A 59/1, ciò che indica o una differente mano, o magari un aggiornamento degli schemi grafici della bottega a distanza di più di un decennio. Questo lascia intravvedere una continuità nella presenza di officine miniatorie a Reggio nel secondo '400, in concomitanza tra l'altro con la gran parte dei volumi liturgici cittadini a noi noti, alcuni dei quali - cfr. quelli ricordati nella scheda del Mss. Vari A 59/1 - trovano stretti raffronti con questa coppia di codici medici; per quanto riguarda invece l'azione di trascrizione, è da notare che in entrambi i casi, pur a sedici anni di distanza (fatto decisamente inusuale ma non tanto assurdo da pensare a una svista del copista nell'apposizione della data) si esplicita il fatto che lo scriba risiedeva presso la famiglia committente, forse in due tappe distinte di un'itinerarietà tutta da recuperare nei dati.
Da evidenziare la figura araldica sul frontespizio, un po' sforzata nella resa, ma scontornata in modo elegante.