miniature

Le miniature della Biblioteca Panizzi
a cura di Fabrizio Lollini
aggiornamento di Daniele Guernelli e Fabrizio Lollini
revisione e coordinamento di Roberto Marcuccio

Questo repertorio di manufatti miniati include la descrizione di tutti i manoscritti e gli stampati conservati presso la Biblioteca Panizzi che recano nelle loro pagine una decorazione miniata, nel senso pieno dell’accezione tecnica di questo termine (sono dunque esclusi quelli arricchiti da disegni). Essi sono presentati in tre gruppi distinti, secondo la ratio della catalogazione storica della raccolta: codici manoscritti, corali e edizioni a stampa (comprendenti incunaboli e cinquecentine). La versione originale: Le miniature della Biblioteca Panizzi. Repertorio, a cura di Fabrizio Lollini, Bologna, Pàtron, 2002, è stata emendata da alcuni errori, aggiornata nelle ipotesi critiche riferite ad alcuni casi, e nelle bibliografie specifiche sui singoli pezzi, oltre che implementata di alcuni nuovi esemplari, non presentati in precedenza, che fanno giungere a 74 il totale dei libri manoscritti e a stampa censiti e descritti.
Come emerge da questo repertorio, la Biblioteca Panizzi ha tutte le carte in regola per essere considerata una delle più importanti collezioni di questo settore dell’Emilia-Romagna, con un patrimonio tra manoscritti e stampati decorati di tutto rispetto. Il censimento del 2002 ha permesso peraltro l’emersione di un importante nucleo prima poco noto o del tutto sconosciuto agli studi. Le collezioni reggiane ora possono contare su alcuni nomi cardine della storia della decorazione del libro basso medievale in Emilia-Romagna (e nel nord Italia): si pensi a Guiniforte da Vimercate, Bertolino de Grossi, Cristoforo Cortese e Bartolomeo del Tintore, che succedono ad alcuni interessanti esemplari trecenteschi e precedono i codici della bottega dei Cavalletto. Senza contare che alla Panizzi si conservano due importanti testimonianze della stagione antiquaria dell’umanesimo italiano, il Dialogus et orationes quas traduxit di Leonello Chiericati (Mss. Turri F 73), scritto da uno dei più grandi protagonisti della scrittura di tutti i tempi, Bartolomeo Sanvito, e l’Antiquarium di Michele Fabrizio Ferrarini (Mss. Regg. C 398), che coi suoi ormai ben noti disegni mostra il grande amore del Rinascimento nei confronti dell’Antico.
La nuova versione permette una maggiore accessibilità a tutti gli studiosi e ai semplici appassionati, nel senso indicato da numerosi trend recenti relativi alla miniatura: dai cataloghi online, ai facsimili virtuali completi, sono ormai molte, in Italia e all’estero, le occasioni di ricerca e di valorizzazione del patrimonio di biblioteche, archivi e musei, cui i nuovi media – forse più che per altri oggetti artistici – si prestano in maniera ottimale. La necessità di scorrere immagine per immagine i libri, di ingrandirne i dettagli, di compararne dati riferiti a realtà materiali differenti, ovviamente non può essere soddisfatta in questi modi come con la visione diretta dell’originale: pure, questo apporto è senz’altro ormai rilevante, se non decisivo.
Come già per la versione cartacea, al valore catalografico in sé rispetto alla biblioteca si affianca in filigrana quasi una storia della miniatura reggiana, dal XIV al XVI secolo, date le caratteristiche di formazione delle sue raccolte. In questo modo, si spera che la diffusione e la conoscenza della storia dell’arte, locale e non, oltre che della storia tout court, possa trovare nuovi appassionati che comodamente abbiano la possibilità di confrontarsi con mirabilia altrimenti preclusi alla vista, data la loro preziosità e fragilità. Come auspichiamo che i risultati della ricerca possano contribuire a migliorare la nostra conoscenza del passato, premessa a qualsiasi lettura del presente e del futuro.


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